Commento, spiegazione e studio di Apocalisse 19:11-20, verso per verso
Poi vidi il cielo aperto ed ecco un cavallo bianco; e colui che lo cavalcava si chiama il Fedele e il erace; ed egli giudica e guerreggia con giustizia.
E i suoi occhi erano una fiamma di fuoco, e sul suo capo v'eran molti diademi; e portava scritto un nome che nessuno conosce fuorché lui.
Era vestito d'una veste tinta di sangue, e il suo nome è: la Parola di Dio.
Gli eserciti che sono nel cielo lo seguivano sopra cavalli bianchi, ed eran vestiti di lino fino bianco e puro.
E dalla bocca gli usciva una spada affilata per percuoter con essa le nazioni; ed egli le reggerà con una verga di ferro, e calcherà il tino del vino dell'ardente ira dell'Onnipotente Iddio.
E sulla veste e sulla coscia porta scritto questo nome: RE DEI RE, SIGNOR DEI SIGNORI.
Poi vidi un angelo che stava in piè nel sole, ed egli gridò con gran voce, dicendo a tutti gli uccelli che volano in mezzo al cielo:
Venite, adunatevi per il gran convito di Dio, per mangiar carni di re e carni di capitani e carni di prodi e carni di cavalli e di cavalieri, e carni d'ogni sorta d'uomini liberi e schiavi, piccoli e grandi.
E vidi la bestia e i re della terra e i loro eserciti radunati per muover guerra a colui che cavalcava il cavallo e all'esercito suo.
E la bestia fu presa, e con lei fu preso il falso profeta che avea fatto i miracoli davanti a lei, coi quali veva sedotto quelli che aveano preso il marchio della bestia e quelli che adoravano la sua immagine. Ambedue furon gettati vivi nello stagno ardente di fuoco e di zolfo.