Commento, spiegazione e studio di Atti degli Apostoli 10:17-28, verso per verso
E come Pietro stava perplesso in se stesso sul significato della visione avuta, ecco gli uomini mandati da Cornelio, i quali, avendo domandato della casa di Simone, si fermarono alla porta.
E avendo chiamato, domandarono se Simone, soprannominato Pietro, albergasse lì.
E come Pietro stava pensando alla visione, lo Spirito gli disse: Ecco tre uomini che ti cercano.
Lèvati dunque, scendi, e va' con loro, senza fartene scrupolo, perché sono io che li ho mandati.
E Pietro, sceso verso quegli uomini, disse loro: Ecco, io son quello che cercate; qual è la cagione per la quale siete qui?
Ed essi risposero: Cornelio centurione, uomo giusto e temente Iddio, e del quale rende buona testimonianza tutta la nazion de' Giudei, è stato divinamente avvertito da un santo angelo, di farti chiamare in casa sua e d'ascoltar quel che avrai da dirgli.
Allora, fattili entrare, li albergò. Ed il giorno seguente andò con loro; e alcuni dei fratelli di Ioppe l'accompagnarono.
E il giorno di poi entrarono in Cesarea. Or Cornelio li stava aspettando e avea chiamato i suoi parenti e i suoi intimi amici.
E come Pietro entrava, Cornelio, fattoglisi incontro, gli si gittò ai piedi, e l'adorò.
Ma Pietro lo rialzò, dicendo: Lèvati, anch'io sono uomo!
E discorrendo con lui, entrò e trovò molti radunati quivi.
E disse loro: Voi sapete come non sia lecito ad un Giudeo di aver relazioni con uno straniero o d'entrare da lui; ma Dio mi ha mostrato che non debbo chiamare alcun uomo immondo o contaminato.