Commento, spiegazione e studio di Atti degli Apostoli 16:1-12, verso per verso
E venne anche a Derba e a Listra; ed ecco, quivi era un certo discepolo, di nome Timoteo, figliuolo di una donna giudea credente, ma di padre greco.
Di lui rendevano buona testimonianza i fratelli che erano in Listra ed in Iconio.
Paolo volle ch'egli partisse con lui; e presolo, lo circoncise a cagion de' Giudei che erano in quei luoghi; perché tutti sapevano che il padre di lui era greco.
E passando essi per le città, trasmisero loro, perché le osservassero, le decisioni prese dagli apostoli e dagli anziani che erano a Gerusalemme.
Le chiese dunque erano confermate nella fede, e crescevano in numero di giorno in giorno.
Poi traversarono la Frigia e il paese della Galazia, avendo lo Spirito Santo vietato loro d'annunziar la arola in Asia;
e giunti sui confini della Misia, tentavano d'andare in Bitinia; ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro;
e passata la Misia, discesero in Troas.
E Paolo ebbe di notte una visione: Un uomo macedone gli stava dinanzi, e lo pregava dicendo: Passa in acedonia e soccorrici.
E com'egli ebbe avuta quella visione, cercammo subito di partire per la Macedonia, tenendo per certo che Dio ci avea chiamati là, ad annunziar loro l'Evangelo.
Perciò, salpando da Troas, tirammo diritto, verso Samotracia, e il giorno seguente verso Neapoli;
e di là ci recammo a Filippi, che è città primaria di quella parte della Macedonia, ed è colonia romana; dimorammo in quella città alcuni giorni.