Commento, spiegazione e studio di Atti degli Apostoli 2:25-32, verso per verso
Poiché Davide dice di lui: Io ho avuto del continuo il Signore davanti agli occhi, perché egli è alla mia destra, affinché io non sia smosso.
Perciò s'è rallegrato il cuor mio, e ha giubilato la mia lingua, e anche la mia carne riposerà in isperanza;
poiché tu non lascerai l'anima mia nell'Ades, e non permetterai che il tuo Santo vegga la corruzione.
Tu m'hai fatto conoscere le vie della vita; tu mi riempirai di letizia con la tua presenza.
Uomini fratelli, ben può liberamente dirvisi intorno al patriarca Davide, ch'egli morì e fu sepolto; e la sua tomba è ancora al dì d'oggi fra noi.
Egli dunque, essendo profeta e sapendo che Dio gli avea con giuramento promesso che sul suo trono avrebbe fatto sedere uno dei suoi discendenti,
antivedendola, parlò della risurrezione di Cristo, dicendo che non sarebbe stato lasciato nell'Ades, e che la sua carne non avrebbe veduto la corruzione.
Questo Gesù, Iddio l'ha risuscitato; del che noi tutti siamo testimoni.