Commento, spiegazione e studio di Atti degli Apostoli 20:3-12, verso per verso
Quivi si fermò tre mesi; poi, avendogli i Giudei teso delle insidie mentre stava per imbarcarsi per la iria, decise di tornare per la Macedonia.
E lo accompagnarono Sòpatro di Berea, figlio di Pirro, e i Tessalonicesi Aristarco e Secondo, e Gaio di erba e Timoteo, e della provincia d'Asia Tichico e Trofimo.
Costoro, andati innanzi, ci aspettarono a Troas.
E noi, dopo i giorni degli azzimi, partimmo da Filippi, e in capo a cinque giorni li raggiungemmo a roas, dove dimorammo sette giorni.
E nel primo giorno della settimana, mentre eravamo radunati per rompere il pane, Paolo, dovendo partire il giorno seguente, si mise a ragionar con loro, e prolungò il suo discorso fino a mezzanotte.
Or nella sala di sopra, dove eravamo radunati, c'erano molte lampade;
e un certo giovinetto, chiamato Eutico, che stava seduto sul davanzale della finestra, fu preso da profondo sonno; e come Paolo tirava in lungo il suo dire, sopraffatto dal sonno, cadde giù dal terzo piano, e fu levato morto.
Ma Paolo, sceso a basso, si buttò su di lui, e abbracciatolo, disse: Non fate tanto strepito, perché l'anima sua e in lui.
Ed essendo risalito, ruppe il pane e prese cibo; e dopo aver ragionato lungamente sino all'alba, senz'altro si partì.
Il ragazzo poi fu ricondotto vivo, ed essi ne furono oltre modo consolati.