Commento, spiegazione e studio di Atti degli Apostoli 27:24-34, verso per verso
dicendo: Paolo, non temere; bisogna che tu comparisca dinanzi a Cesare ed ecco, Iddio ti ha donato tutti coloro che navigano teco.
Perciò, o uomini, state di buon cuore, perché ho fede in Dio che avverrà come mi è stato detto.
Ma dobbiamo esser gettati sopra un'isola.
E la quattordicesima notte da che eravamo portati qua e là per l'Adriatico, verso la mezzanotte i marinari sospettavano d'esser vicini a terra;
e calato lo scandaglio trovarono venti braccia; poi, passati un po' più oltre e scandagliato di nuovo, trovarono quindici braccia.
Temendo allora di percuotere in luoghi scogliosi, gettarono da poppa quattro àncore, aspettando ansiosamente che facesse giorno.
Or cercando i marinari di fuggir dalla nave, e avendo calato la scialuppa in mare col pretesto di voler calare le àncore dalla prua,
Paolo disse al centurione ed ai soldati: Se costoro non restano nella nave, voi non potete scampare.
Allora i soldati tagliaron le funi della scialuppa, e la lasciaron cadere.
E mentre si aspettava che facesse giorno, Paolo esortava tutti a prender cibo, dicendo: Oggi son quattordici giorni che state aspettando, sempre digiuni, senza prender nulla.
Perciò, io v'esorto a prender cibo, perché questo contribuirà alla vostra salvezza; poiché non perirà neppure un capello del capo d'alcun di voi.