Commento, spiegazione e studio di Atti degli Apostoli 28:17-24, verso per verso
E tre giorni dopo, Paolo convocò i principali fra i Giudei; e quando furon raunati, disse loro: Fratelli, senza aver fatto nulla contro il popolo né contro i riti de' padri, io fui arrestato in Gerusalemme e di là dato in man de' Romani.
I quali, avendomi esaminato, volevano rilasciarmi perché non era in me colpa degna di morte.
Ma opponendovisi i Giudei, fui costretto ad appellarmi a Cesare, senza però aver in animo di portare alcuna accusa contro la mia nazione.
Per questa ragione dunque vi ho chiamati per vedervi e per parlarvi; perché egli è a causa della speranza d'Israele ch'io sono stretto da questa catena.
Ma essi gli dissero: Noi non abbiamo ricevuto lettere dalla Giudea intorno a te, né è venuto qui alcuno de' fratelli a riferire o a dir male di te.
Ben vorremmo però sentir da te quel che tu pensi; perché, quant'è a cotesta setta, ci è noto che da per tutto essa incontra opposizione.
E avendogli fissato un giorno, vennero a lui nel suo alloggio in gran numero; ed egli da mane a sera esponeva loro le cose, testimoniando del regno di Dio e persuadendoli di quel che concerne Gesù, con la legge di Mosè e coi profeti.
E alcuni restaron persuasi delle cose dette; altri invece non credettero.