Commento, spiegazione e studio di Atti degli Apostoli 5:17-25, verso per verso
Or il sommo sacerdote e tutti quelli che eran con lui, cioè la setta de' Sadducei, si levarono, pieni di invidia,
e misero le mani sopra gli apostoli, e li gettarono nella prigione pubblica.
Ma un angelo del Signore, nella notte, aprì le porte della prigione; e condottili fuori, disse:
Andate, presentatevi nel tempio e quivi annunziate al popolo tutte le parole di questa Vita.
Ed essi, avendo ciò udito, entrarono sullo schiarir del giorno nel tempio, e insegnavano. Or il sommo sacerdote e coloro che eran con lui vennero, e convocarono il Sinedrio e tutti gli anziani de' figliuoli d'Israele, e mandarono alla prigione per far menare dinanzi a loro gli apostoli.
Ma le guardie che vi andarono, non li trovarono nella prigione; e tornate, fecero il loro rapporto,
dicendo: La prigione l'abbiam trovata serrata con ogni diligenza, e le guardie in piè davanti alle porte; a, avendo aperto, non abbiam trovato alcuno dentro.
Quando il capitano del tempio e i capi sacerdoti udiron queste cose, erano perplessi sul conto loro, non sapendo che cosa ciò potesse essere.
Ma sopraggiunse uno che disse loro: Ecco, gli uomini che voi metteste in prigione sono nel tempio, e stanno quivi ammaestrando il popolo.