Commento, spiegazione e studio di Atti degli Apostoli 7:1-41, verso per verso
E il sommo sacerdote disse: Stanno queste cose proprio così?
Ed egli disse: Fratelli e padri, ascoltate. L'Iddio della gloria apparve ad Abramo, nostro padre, mentr'egli era in Mesopotamia, prima che abitasse in Carran,
e gli disse: Esci dal tuo paese e dal tuo parentado, e vieni nel paese che io ti mostrerò.
Allora egli uscì dal paese de' Caldei, e abitò in Carran; e di là, dopo che suo padre fu morto, Iddio lo fece venire in questo paese, che ora voi abitate.
E non gli diede alcuna eredità in esso, neppure un palmo di terra, ma gli promise di darne la possessione a lui e alla sua progenie dopo di lui, quand'egli non aveva ancora alcun figliuolo.
E Dio parlò così: La sua progenie soggiornerà in terra straniera, e sarà ridotta in servitù e maltrattata per quattrocent'anni.
Ma io giudicherò la nazione alla quale avranno servito, disse Iddio; e dopo questo essi partiranno e mi renderanno il loro culto in questo luogo.
E gli dette il patto della circoncisione; e così Abramo generò Isacco, e lo circoncise l'ottavo giorno; e sacco generò Giacobbe, e Giacobbe i dodici patriarchi.
E i patriarchi, portando invidia a Giuseppe, lo venderono perché fosse menato in Egitto; ma Dio era con lui,
e lo liberò da tutte le sue distrette, e gli diede grazia e sapienza davanti a Faraone, re d'Egitto, che lo costituì governatore dell'Egitto e di tutta la sua casa.
Or sopravvenne una carestia e una gran distretta in tutto l'Egitto e in Canaan; e i nostri padri non trovavano viveri.
Ma avendo Giacobbe udito che in Egitto v'era del grano, vi mandò una prima volta i nostri padri.
E la seconda volta, Giuseppe fu riconosciuto dai suoi fratelli, e Faraone conobbe di che stirpe fosse iuseppe.
E Giuseppe mandò a chiamare Giacobbe suo padre, e tutto il suo parentado, che era di settantacinque anime.
E Giacobbe scese in Egitto, e morirono egli e i padri nostri,
i quali furon trasportati a Sichem, e posti nel sepolcro che Abramo avea comprato a prezzo di danaro dai figliuoli di Emmor in Sichem.
Ma come si avvicinava il tempo della promessa che Dio aveva fatta ad Abramo, il popolo crebbe e moltiplicò in Egitto,
finché sorse sull'Egitto un altro re, che non sapeva nulla di Giuseppe.
Costui, procedendo con astuzia contro la nostra stirpe, trattò male i nostri padri, li costrinse ad esporre i loro piccoli fanciulli perché non vivessero.
In quel tempo nacque Mosè, ed era divinamente bello; e fu nutrito per tre mesi in casa di suo padre;
e quando fu esposto, la figliuola di Faraone lo raccolse e se lo allevò come figliuolo.
E Mosè fu educato in tutta la sapienza degli Egizi ed era potente nelle sue parole ed opere.
Ma quando fu pervenuto all'età di quarant'anni, gli venne in animo d'andare a visitare i suoi fratelli, i figliuoli d'Israele.
E vedutone uno a cui era fatto torto, lo difese e vendicò l'oppresso, uccidendo l'Egizio.
Or egli pensava che i suoi fratelli intenderebbero che Dio li voleva salvare per mano di lui; ma essi non l'intesero.
E il giorno seguente egli comparve fra loro, mentre contendevano, e cercava di riconciliarli, dicendo: O uomini, voi siete fratelli, perché fate torto gli uni agli altri?
Ma colui che facea torto al suo prossimo lo respinse dicendo: Chi ti ha costituito rettore e giudice su noi?
Vuoi tu uccider me come ieri uccidesti l'Egizio?
A questa parola Mosè fuggì, e dimorò come forestiero nel paese di Madian, dove ebbe due figliuoli.
E in capo a quarant'anni, un angelo gli apparve nel deserto del monte Sinai, nella fiamma d'un pruno ardente.
E Mosè, veduto ciò, si maravigliò della visione; e come si accostava per osservare, si fece udire questa voce del Signore:
Io son l'Iddio de' tuoi padri, l'Iddio d'Abramo, d'Isacco e di Giacobbe. E Mosè, tutto tremante, non ardiva osservare.
E il Signore gli disse: Sciogliti i calzari dai piedi; perché il luogo dove stai è terra santa.
Certo, io ho veduto l'afflizione del mio popolo che è in Egitto, e ho udito i loro sospiri, e son disceso per liberarli; or dunque vieni; io ti manderò in Egitto.
Quel Mosè che aveano rinnegato dicendo: Chi ti ha costituito rettore e giudice? Iddio lo mandò loro come capo e come liberatore con l'aiuto dell'angelo che gli era apparito nel pruno.
Egli li condusse fuori, avendo fatto prodigi e segni nel paese di Egitto, nel mar Rosso e nel deserto per quaranta anni.
Questi è il Mosè che disse ai figliuoli d'Israele: Il Signore Iddio vostro vi susciterà un Profeta d'infra i vostri fratelli, come me.
Questi è colui che nell'assemblea del deserto fu con l'angelo che gli parlava sul monte Sinai, e co' adri nostri, e che ricevette rivelazioni viventi per darcele.
A lui i nostri padri non vollero essere ubbidienti, ma lo ripudiarono, e rivolsero i loro cuori all'Egitto,
dicendo ad Aronne: Facci degl'iddii che vadano davanti a noi; perché quant'è a questo Mosè che ci ha condotti fuori del paese d'Egitto, noi non sappiamo quel che ne sia avvenuto.
E in quei giorni fecero un vitello, e offersero un sacrificio all'idolo, e si rallegrarono delle opere delle loro mani.