Commento, spiegazione e studio di Atti degli Apostoli 7:9-16, verso per verso
E i patriarchi, portando invidia a Giuseppe, lo venderono perché fosse menato in Egitto; ma Dio era con lui,
e lo liberò da tutte le sue distrette, e gli diede grazia e sapienza davanti a Faraone, re d'Egitto, che lo costituì governatore dell'Egitto e di tutta la sua casa.
Or sopravvenne una carestia e una gran distretta in tutto l'Egitto e in Canaan; e i nostri padri non trovavano viveri.
Ma avendo Giacobbe udito che in Egitto v'era del grano, vi mandò una prima volta i nostri padri.
E la seconda volta, Giuseppe fu riconosciuto dai suoi fratelli, e Faraone conobbe di che stirpe fosse iuseppe.
E Giuseppe mandò a chiamare Giacobbe suo padre, e tutto il suo parentado, che era di settantacinque anime.
E Giacobbe scese in Egitto, e morirono egli e i padri nostri,
i quali furon trasportati a Sichem, e posti nel sepolcro che Abramo avea comprato a prezzo di danaro dai figliuoli di Emmor in Sichem.