Commento, spiegazione e studio di Cantico dei Cantici 5:2-7, verso per verso
Io dormivo, ma il mio cuore vegliava. Sento la voce del mio amico, che picchia e dice: "Aprimi, sorella mia, amica mia, colomba mia, o mia perfetta! Poiché il mio capo e coperto di rugiada e le mie chiome son piene di gocce della notte".
Io mi son tolta la gonna; come me la rimetterei? Mi son lavata i piedi; come l'insudicerei?
L'amico mio ha passato la mano per il buco della porta, e le mie viscere si son commosse per lui.
Mi son levata per aprire al mio amico, e le mie mani hanno stillato mirra le mie dita mirra liquida, sulla maniglia della serratura.
Ho aperto all'amico mio, ma l'amico mio s'era ritirato, era partito. Ero fuori di me mentr'egli parlava; 'ho cercato, ma non l'ho trovato; l'ho chiamato, ma non m'ha risposto.
Le guardie che vanno attorno per la città m'hanno incontrata, m'hanno battuta, m'hanno ferita; le guardie delle mura m'hanno strappato il velo.