Niente può essere più dolce, più interessante, più espressivo. Comincia prima con la benedizione. Chi è così degno di essere lodato come il Signore, come lo è in se stesso? Che cosa è così conveniente che l'uomo offra come lode delle benedizioni che elargisce, mentre si manifesta alle sue creature? E Lettore, osserva come Davide si sofferma sulle distinte eccellenze di Geova! sia grandezza e potenza, e gloria, e vittoria, e maestà, sono sue.

Non solo suo come autore, ma sua peculiarmente come le stesse proprietà e attributi della sua natura. Dare quindi qualcosa a un tale essere non è che dargli del proprio, perché tutti sono già suoi. Contribuendo quindi all'edificazione di questa casa per il Signore, noi infatti non facciamo altro che ciò che il Signore dà potere e capacità di fare. E Lettore! contrassegna questo pensiero come straordinariamente degno della massima attenzione; quanto più un uomo fa per il Signore, tanto più quell'uomo è debitore del Signore, in quanto ciò che fa deriva dalla capacità di donare del Signore di farlo; e non solo dando la capacità, ma dando grazia e disposizione a farlo.

Sicché il servo più laborioso di Gesù è il più grande debitore; e chi più è abilitato a fare di più è il più debitore di essere stato individuato e qualificato per il servizio. Beato Gesù! Oh! perché la grazia sia impiegata da te più frequentemente e seriamente, affinché io possa così diventare il più insolvente e tuo prigioniero. C'è una grande bellezza nel concludere questa preghiera, nel supplicare il Signore di mantenere viva nella mente del popolo la bontà del Signore, e di benedire suo figlio Salomone con un cuore adatto alla misericordia del Signore.

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