(24) E la donna disse ad Elia: Ora da questo so che tu sei un uomo di Dio e che la parola del Signore sulla tua bocca è verità.

Povera donna! nonostante la lunga serie di miracoli, da cui lei e la sua famiglia erano sostenute, avrebbero dovuto convincerla che Elia era un uomo di Dio; tuttavia, sembrerebbe, la morte di suo figlio ha vacillato la sua fede. Ahimè! che povere creature sono le migliori di noi. Spetta solo a Gesù buttare giù uno dei nostri oggetti di scena e, come Giona, pensiamo di fare bene ad arrabbiarci. Carissimo Signore! aumenta la nostra fede!

RIFLESSI

NEL contemplando il carattere di Elia, come rappresentato al nostro punto di vista in questo capitolo, che esempio illustre ci presenta, della più nobile fede! Con quale fiducia lo vediamo entrare davanti all'idolatra re d'Israele, per dirgli che per la sua empietà, Dio aveva chiuso i cieli e le loro influenze! Con quale fiducia nel suo Dio va a nascondersi presso il ruscello, dove non potrebbe esserci sostentamento, ma ciò che dovrebbe essere inviato a lui miracolosamente! Con quale lieta rassegnazione si trasferisce a Sarepta, quando il torrente si è prosciugato; dipende ancora per il suo approvvigionamento quotidiano dalla stessa risorsa della fede! E mentre sapeva che Jezebel banchettava ogni giorno alla sua tavola con i falsi profeti, con che gusto Elia si banchettava con il prodotto della botte di farina e la brocca d'olio, sotto il favore e i sorrisi del Signore? E tuttavia, se possibile, ancora di più, quando per l'allarmante visitazione della morte del figlio della sua ospite, il Signore sembrò, per il momento, con questa breccia, aver fatto una breccia nel suo affetto per lui, e tutta la sua pace e conforto ; come veramente glorioso appare allora l'uomo di Dio, nell'esercizio di una fede quasi senza pari. E,

Lettore! quale sarà il nostro miglioramento in questa visione del profeta? Che cosa dovrebbe essere, cosa dovrebbe essere, se non guardare più fermamente che mai abbiamo fatto finora, al preziosissimo Gesù, che è l'Autore e il Datore della fede! Non era lo Spirito di Cristo che era nei profeti, che significava per loro le sofferenze di Cristo e la gloria che doveva seguire? Lo Spirito Santo, tramite il suo servo l'apostolo Pietro, ha gentilmente insegnato alla chiesa che questo era il caso! E non possiamo noi, dalla stessa benedetta autorità, concludere che deve essere stato lo stesso Spirito di Cristo nei profeti, che li ha condotti a tali atti gloriosi, come sono registrati di loro nella sua santa parola? E non dovremmo allora, sotto questa preziosa certezza, guardare a Gesù, Gesù misericordioso ora, e supplicarlo di darci la stessa preziosa fede, per la giustizia di Dio nostro Salvatore? Sì! Tu Onnipotente Autore e Compitore della nostra fede, a te vorrei rivolgere i miei occhi, supplicandoti di concedermi tali misure di questo benedetto principio, in vista del tuo servitore il profeta qui esposto, che quando chiamato in pubblico, io possa sii audace per la tua verità, e quando mi ritirerò in privato, io possa vivere per fede su di te, o Figlio di Dio, quando ogni creatura consola, come il ruscello, si prosciugherà.

E, Signore Gesù! concedi che io sia il seguace di loro, che ora, per fede e pazienza, ereditano le promesse. Ed essendo circondati da una così grande nuvola di testimoni, possiamo noi deporre ogni peso e il peccato che così facilmente assale il tuo popolo, e correre con pazienza la corsa che ci è posta davanti, guardando a Gesù!

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