RIFLESSI

GUARDA, anima mia, guarda tremendamente, nel triste esempio di Acazia e dei suoi capitani di cinquanta, con i loro cinquanta, come il peccato indurisce il cuore e rende gli uomini maturi per la punizione! Vedi in loro la tua immagine per natura; e, se non fosse stato per grazia, come giustamente i lineamenti sarebbero stati ancora marcati. Fino a che punto avrei dovuto correre, se la misericordia del mio Dio non si fosse interposta e mi avesse fermato nella mia audace carriera! Arruolato sotto la bandiera del peccato e di Satana; indossando la sua livrea e equipaggiato con la sua armatura, inchinarmi prontamente in quei giorni di non rigenerazione, se avessi conteso con i suoi fedeli servitori, e per ignoranza, malizia e lussuria ingannevole, avessi osato oppormi a tutto ciò che era grazioso. Beato Gesù! a che scapito d'amore, di grazia, di misericordia e di sangue mi hai ritenuto, e mi hai fatto cadere dalle mani le armi micidiali dell'opposizione.

A chi se non a te, Santo d'Israele, che hai fatto la nostra pace nel sangue, della tua croce, devo attribuire questa grande salvezza? Sì! benedetto Gesù! tu, e tu solo, come prezioso dono di tuo Padre ai poveri peccatori, sei l'unico liberatore del prigioniero; poiché hai davvero tolto i prigionieri ai potenti e hai liberato la preda dei terribili. E ora, Signore! qual è la lingua del mio cuore, ma come il povero supplice sottomesso ai piedi di Elia, direi a te, come ha fatto al profeta; lascia che la mia vita, ti prego, sia preziosa ai tuoi occhi.

Oh! Gesù! tu Uomo di Dio, tu Uomo alla destra di Dio, che sei compagno del Signore degli eserciti; di nuovo dico, come fece lui, che la mia vita sia preziosa ai tuoi occhi! Affrettati dunque, scendi presto, o Signore, e lascia che l'anima mia viva davanti a te. Così vivrò per la tua gloria quaggiù e per la tua lode redentrice quando mi porterai a te lassù.

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