(27) Passato il lutto, Davide mandò a prenderla a casa sua, ed ella divenne sua moglie e gli partorì un figlio. Ma la cosa che aveva fatto Davide dispiacque al SIGNORE.

Il matrimonio veloce, e la nascita del bambino, resero probabilmente la cosa notoria agli occhi della gente. Ma il capitolo si chiude con ciò che ci si potrebbe ben aspettare, e in effetti abbastanza allarmante nella relazione: La cosa dispiacque al Signore. Oh! che problema per l'angoscia più accumulata dell'anima, Davide si è accumulato dagli eventi terribili narrati in questo capitolo!

RIFLESSI

Lettore! lascia che tu ed io facciamo una pausa molto seria sulla lettura di questo capitolo, e sforzati di trarre da esso i miglioramenti che Dio lo Spirito Santo intendeva chiaramente che la chiesa dovrebbe trarre dall'orribile argomento.

Vedere! che lo Spirito benedetto non ha permesso che nulla fosse trattenuto nella relazione. In essa è segnato tutto ciò che può tendere a dargli la più compiuta rappresentazione dell'infamia e del peccato. E dopo l'enumerazione dell'adulterio, con l'arte e la bassezza di nasconderlo; portando anche all'ubriachezza e all'omicidio; non appena di uno, ma di molti; scopriamo (e ciò che c'è nella rappresentazione come una visione terribile come qualsiasi altra) l'audacia più consumata nel peccato, la rivolta nei suoi frutti, nel matrimonio con il complice della sua precedente vergogna, e una totale insensibilità e durezza di coscienza, come se non avesse commesso alcun male.

E quale possiamo supporre che sia l'intenzione dello Spirito Santo nello spiegare così alla vista della chiesa la vergogna di Davide? Non è forse, Lettore, insegnare a ogni figlio di Dio le lezioni più utili, per quanto umilianti; che i migliori degli uomini non sono che uomini, e altrettanto soggetti a cadere nel peggiore dei peccati quanto i non rinnovati e non risvegliati. natura corrotta; nella massa di carne e sangue, è lo stesso in tutti. Che il popolo del Signore sia rigenerato solo nella sua parte migliore, le sue facoltà spirituali.

Il corpo continua ancora terreno, sensuale e tendente alla terra e alla sensualità. Se dunque gli affetti del corpo nel popolo di Dio non scoppiano, e non si mostrano vili come nei non rigenerati; questo non è da una maggiore purezza nelle loro parti terrene rispetto ad altri, ma dalla grazia restrittiva di Dio. Questo è un disegno prezioso che possiamo azzardare a credere che Dio lo Spirito Santo avesse in vista, nel far sì che questa caduta di Davide fosse registrata in modo così particolare e completo.

E ce n'è un altro che possiamo tranquillamente supporre inteso da esso, e cioè insegnare l'infinita importanza di essere sempre custoditi dalla grazia sovrana. Davide stesso ne era così consapevole che grida con fervore della massima serietà: Tratteni anche il tuo servo dai peccati di presunzione; non abbiano dominio su di me. Dipende da questo, fratello mio, il ritiro dello Spirito di Dio da un figlio di Dio, anche se per un breve spazio, è il male più triste nel nostro stato di pellegrinaggio.

Dio ha altri modi nei depositi della sua onnipotenza, di punire i peccati dei suoi figli, che gettarli nell'inferno. È solo, come fu senza dubbio in questo caso di Davide, (nel suo primo cedimento alla concupiscenza della sua natura corrotta, nel guardare arbitrariamente Betsabea) è solo per il Signore sospendere le operazioni del suo Santo Lo Spirito e il nemico, che aspetta la nostra fermata, unendosi ai nostri cuori e al mondo circostante, ci fanno presto cadere.

E, se il Signore si ritira, il cuore, come una gabbia di uccelli impuri, si apre all'ammissione di ogni male. E chi sa quale successione di peccati, come quelli di Davide, che calpestano l'uno l'altro, può seguire durante la sospensione delle operazioni della sua grazia da parte del Signore? Come il cuore, come nel suo caso, diventa sempre più indurito per l'inganno del peccato? Oh! come lui, ogni giorno, ogni ora, minutamente, se possibile, preghiamo, Signore! non togliere da noi il tuo Santo Spirito!

E non c'è una terza dolce lezione, che hanno i credenti in Cristo, per trarre da questa visione di Davide? Sì! Spirito benedetto! Oso assicurarmi che nel tuo ufficio più amabile e grazioso, nel glorificare il Signore Gesù, al di sopra di ogni altra considerazione, hai progettato di insegnare alla Chiesa, nella caduta di Davide, la dottrina infinitamente preziosa della redenzione di Cristo Gesù ; e che non c'è salvezza in nessun altro; poiché non c'è altro nome sotto il cielo dato tra gli uomini per mezzo del quale dobbiamo essere salvati.

Oh! Carissimo Signore, lascia che questa visione di David serva a imprimere nella mia anima questa grande verità, in caratteri ancora più forti e più forti. Dammi di vedere, di sentire, di essere convinto, che se un uomo secondo il cuore di Dio, (del quale è detto dalla stessa parola di verità, che salvo solo in questa faccenda di Uriah non si è allontanato da nulla che il Il Signore gli comandò tutti i giorni della sua vita (vedi 1 Re 15:5 ), se un tale uomo aveva bisogno di redenzione, oh! quanto infinitamente cari alla visione di ogni povero peccatore dovrebbero essere la persona, gli uffici, le relazioni ei caratteri del Signore Gesù Cristo.

Sì! tu caro Redentore! con il mio ultimo respiro, e il mio primo canto, canterei quelle dolci parole, come somma e sostanza di tutta la mia fiducia; Abbiamo la redenzione mediante il tuo sangue, il perdono dei peccati, secondo le ricchezze della tua grazia.

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