(12) E vidi quando aprì il sesto sigillo, ed ecco, ci fu un grande terremoto; e il sole divenne nero come un sacco di pelo, e la luna divenne come sangue; (13) E le stelle del cielo caddero sulla terra, proprio come un fico getta i suoi fichi prematuri, quando è scossa da un forte vento. (14) E il cielo se ne andò come un rotolo quando è arrotolato insieme; e tutti i monti e le isole furono spostati dai loro luoghi.

(15) E i re della terra, e i grandi, e i ricchi, e i capi capitani, e gli uomini potenti, e ogni schiavo, e ogni uomo libero, si nascosero nelle tane e nelle rocce del montagne; (16) E disse alle montagne e alle rocce: Cadete su di noi e nascondeteci dalla faccia di colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello: (17) Poiché il grande giorno della sua ira è venuto; e chi potrà stare in piedi?

Alcuni hanno pensato che ciò che è detto qui sotto il sesto sigillo, ha riguardo al giudizio finale nel gran giorno di Dio. E certamente, le cose terribili che sono qui riportate sembrano, a prima vista dell'argomento, favorire tale opinione. Ma quando si considera che c'è ancora un altro sigillo da aprire, indipendentemente anche da ciò che non è stato ancora portato avanti, delle Trombe e delle Fiale, deve subito colpire la mente con convinzione, che per quanto forte nell'allusione a l'ultimo giorno, le cose qui rappresentate possono essere, è impossibile.

Non presumo su questa, o su qualsiasi altra scrittura, di dubbio significato, di parlare in modo meno deciso, ma mi azzardo ad osservare che, come mi colpisce, tutti gli eventi qui rappresentati, in questo forte linguaggio figurativo, erano solo destinati per indicare le terribili sentenze che dovrebbero aver luogo, sotto il ministero del sesto sigillo. Secondo il calcolo generale, quanto al tempo di questo sesto sigillo, erano trascorsi solo circa trecento anni, quando fu aperto.

E l'Impero ora divenuto cristiano, (cioè nella professione di esso.) le persecuzioni che allora cominciarono contro la vera Chiesa, sebbene ora provenissero da eresie invece che da paganesimo esterno, divennero, se possibile, più spaventose delle prime. Fu un po' di questo periodo, che sorse quell'eretico Ario, negando la divinità di Cristo; la cui funesta influenza ha mostrato la sua malignità in ogni periodo, da quel momento ad oggi.

Mi azzardo quindi a credere che ciò che viene detto qui sotto le varie similitudini di un terremoto, il sole che diventa nero, e la luna come sangue, e le stelle che cadono dal cielo e simili, abbiano lo scopo di esporre il terribile evento, in un La dottrina che disprezza Cristo, come al giorno d'oggi, per cui il mondo che professa il cristianesimo è notevole. E quali figure più adatte a dire la mostruosa bassezza e ingratitudine nel ripugnante disonore mostrato al Signore Gesù Cristo, se non quella alla vista della quale il sole diventa nero e la luna diventa rossa di sangue? E le eventuali conseguenze per gli attori di questo perfido trattamento di Cristo, sono altrettanto finemente rappresentate, in quanto la loro scoperta, troppo tardi, della gloria del Signore Gesù; e come esposto sotto tutti gli allarmi delle loro anime colpevoli, nel chiamare i monti e le rocce a cadere su di essi, per nasconderli, se possibile, dall'ira dell'Agnello? Secondo la mia opinione su questa scrittura, appare una sorprendente proprietà nell'insieme, e niente può essere più adatto l'uno all'altro della colpa e della punizione. Ma detto questo, lascio al Lettore di fare la sua conclusione, sotto l'insegnamento di Dio.

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