RIFLESSI

Qui soffermiamoci, leggendo le parole conclusive di questa preziosissima Lettera: e, come un uomo che è salito su un alto colle, ed è arrivato alla sommità di esso, si guarda intorno e fa un piacevole esame delle molte belle prospettive che si presentano alla sua vista, dall'altura che ha calpestato; così lo Scrittore, e Lettore del Commento di questo povero uomo, possa contemplare le glorie indicibili che Dio Spirito ha presentato davanti a entrambi, in questa sua Sacra Scrittura.

Grazioso Signore! Direi per me stesso, che lodi ti devo, per la divina rivelazione qui contenuta? Dalla prima apertura del soggetto, nel primo Capitolo, attraverso tutte le porzioni del contenuto sacro; quali bellezze e glorie hai svelato della sua Persona e Carattere, che è il Signore Nostra Giustizia! A cominciare dalle prove della sua Divinità, poi della sua Virilità, poi della Sua Persona gloriosa in unione con entrambi, come Dio-Uomo-Mediatore; con quanta dolcezza e benedizione il mio Signore lo Spirito Santo lo ha tenuto davanti ai miei occhi e (non spero) me lo ha portato a casa nel mio cuore, in tutti i suoi uffici, caratteri e relazioni, come Profeta, Sacerdote e Re di le sue persone! Salve! tu grande e glorioso Signore Gesù Cristo! tu Sommo Sacerdote del tuo popolo per sempre, secondo l'ordine di Melchisedec!

Qui dunque sia lo Scrittore che il Lettore si prostrino in ginocchio di preghiera e di lode, davanti al trono, e in Lui, e per Lui, e per Lui, per mezzo del quale solo possiamo offrire continuamente il sacrificio di lode a Dio; benedici la Fonte unita di tutte le nostre misericordie, Padre, Figlio e Spirito Santo, l'Unico Glorioso ed Eterno Geova, per il Signore Gesù Cristo stesso; e tutta la pienezza della grazia e della gloria; in Lui, per la sua Chiesa, nel tempo e per tutta l'eternità.

E, come strumento nelle mani del Signore, né Scrittore, né Lettore di questa piccola Opera, trascurino il fedele Apostolo, che Dio Spirito si è compiaciuto di affidare a questo ministero, trasmettendolo di generazione in generazione alla Chiesa. , quei sacri registri, li abbiamo qui esaminati. In verità, Signore, non possiamo non vedere la grazia distintiva di Dio Spirito Santo a quest'uomo, in questo onorevolissimo incarico.

Bene è registrato, dell'ordinazione personale del Signore di lui al ministero, quando nella Chiesa si udì la voce: Separami Barnaba e Saulo, per l'opera alla quale li ho chiamati! E oh! che opera davvero, non solo nell'allora vivo ministero in persona, alle Chiese; ma per i suoi scritti, in questa e nelle altre epistole benedette lasciate per iscritto per l'istruzione e il conforto eterni dei santi di Dio; per cui, essendo morto, parla ancora.

Addio Paolo, addio, finché tutta la Chiesa ti incontrerà nella gloria, là insieme per lodare Dio e l'Agnello, per eleggere, redimere, rigenerare l'amore e il favore, sia al Pastore che al Popolo, tutti in un solo e medesimo Capo glorioso, per tutta l'eternità. Benedetto sia il Signore Gesù! per aver fatto di te il vaso prescelto per portare il suo nome, come hai fatto in quelle sacre scritture fatte davanti ai gentili e ai re in ogni epoca della Chiesa.

Signore! aggiungi una benedizione in più. Perdona tutto l'errore in quest'umile opera: e benedici tutto ciò che è offerto su di essa, per quanto è gradito alla tua verità, e alla tua mente, e volontà; affinché Dio in ogni cosa sia glorificato in Gesù Cristo.

Amen.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità