Poiché non c'è memoria del saggio più che dello stolto per sempre; vedendo ciò che è ora nei giorni a venire sarà tutto dimenticato. E come muore il saggio? come lo sciocco. (17) Perciò ho odiato la vita; perché l'opera che si fa sotto il sole mi è gravosa: perché tutto è vanità e afflizione dello spirito. (18) Sì, ho odiato tutto il mio lavoro che avevo preso sotto il sole: perché dovrei lasciarlo all'uomo che sarà dopo di me.

(19) E chi sa se sarà saggio o stolto? tuttavia regnerà su tutto il mio lavoro in cui ho lavorato e in cui mi sono mostrato saggio sotto il sole. Anche questa è vanità. (20) Perciò mi accingevo a far disperare il mio cuore di tutte le fatiche che ho preso sotto il sole. (21) Poiché c'è un uomo il cui lavoro è nella saggezza, nella conoscenza e nell'equità; tuttavia a un uomo che non vi ha lavorato la lascerà per la sua parte.

Anche questo è vanità e un grande male. (22) Che cos'ha infatti l'uomo di tutta la sua fatica, e della vessazione del suo cuore, in cui ha faticato sotto il sole? (23) Perché tutti i suoi giorni sono dolori, e il suo travaglio è dolore; sì, il suo cuore non riposa nella notte. Anche questa è vanità. (24) Non c'è niente di meglio per un uomo, che mangiare e bere, e che dovrebbe far godere la sua anima nel suo lavoro.

Anche questo vidi, che era dalla mano di Dio. (25) Perché chi può mangiare, o chi altro può affrettarsi a questo, più di me? (26) All'uomo che è buono dinanzi a sé Dio dà sapienza, scienza e gioia; ma al peccatore dà il travaglio, per raccogliere e ammucchiare, per dare a chi è buono davanti a Dio. Anche questo è vanità e vessazione dello spirito.

Il Predicatore, avendo pienamente e chiaramente accertato che sia i piaceri sensuali che le occupazioni mentali dopo l'apprendimento umano, privi della conoscenza divina, sono ugualmente pieni di delusione, procede ora a mostrare l'intera vanità e vuoto della vita umana, nel suo stato attuale decaduto, dare conforto. E se il Lettore è portato, sotto il divino insegnamento, ad apprenderne la totale insufficienza di tutte le cose quaggiù, a procurare all'anima solida e sostanziale felicità; il grande oggetto inteso da questa scrittura trova risposta.

L'immagine qui disegnata della vita umana, è fatta esattamente per corrispondere a ciò che realmente è. In qualche modo manca dopo la nostra recensione, o anche il nostro godimento dell'insieme, di costituire la felicità. Così che un uomo mangi o beva; studi per eccellere il prossimo in tutte le scienze umane; la vanità delle vanità segna tutto; perché tutto è vanità e afflizione dello spirito.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità