RIFLESSI

LETTORE! in mezzo a molte benedette meditazioni, alle quali conduce questo capitolo, cerchiamo la grazia di Dio Spirito per trarre miglioramenti dalla dolce visione qui aperta alle nostre anime riguardo alla Persona, al valore, alla saggezza, all'amore e alla salvezza del Signore Gesù.

La chiesa di Dio è, infatti, come la piccola città di cui qui si parla; poiché sebbene bello, come il monte Sion, e la gioia di tutta la terra, tuttavia in confronto al vasto deserto del mondo è poco, e come dice questa scrittura, ha pochi uomini in esso. Oh! come può il popolo di Dio piangere nell'ora presente per lo stato languido di Sion! Oh! come schernisce ora il nemico, dicendo: È questa Sion di cui nessuno si prende cura? E non è tutto: anche Sion, benché piccola, e i suoi cittadini pochi di numero, tuttavia un grande re è salito contro di lei.

L'Eterno, il Re dei re e il Signore dei signori, ha una controversia con Sion, a causa della sua ribellione e del suo peccato. Ed Egli ha assediato Sion con la sua legge e giustizia. Ha innalzato baluardi contro Sion, così che ella è terribilmente assalita dalle frecce della sua legge infranta, e dalle maledizioni che alla fine devono cadere su chiunque pecca. E, come se ciò non fosse abbastanza allarmante, il grande nemico delle anime, come l'accusatore dei fratelli, lancia i suoi dardi infuocati e minaccia la distruzione istantanea.

Lettore! in questa rappresentazione, (poiché cessa di essere una parabola essendo realmente e letteralmente il caso) dove dovremmo guardare, o da chi dovremmo venire, per chiedere aiuto? Chi può liberare dall'ira futura i peccatori in Sion? Ce n'è uno, davvero, potente da salvare; ma è un uomo povero, anche se saggio. Guardiamo a lui? Sì, prezioso Gesù! a te sia rivolto ogni occhio. Tu eri ricco, Signore, eppure sappiamo che ti sei fatto povero per noi, affinché noi fossimo arricchiti dalla tua povertà.

E anche tu sei saggio; poiché in te sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza. Ecco, Signore, io ti vedo in questo duplice carattere. Povero sei davvero, perché la povertà ti conveniva quando la Divinità si degnò di farsi uomo. E tu devi essere saggio, perché nel momento in cui hai assunto la virilità, eri e sei tuttora l'unico Dio saggio. Un tale Redentore divenne adatto e tu ti trovasti completamente formato allo scopo.

Quindi, benedetto Gesù, sei tu, e tu solo, che eri uguale, per la tua saggezza, a liberare la città - E tu l'hai liberata e ci hai redenti a Dio con il tuo sangue. Salve! Signore santo, glorioso, trionfante! si pieghi davanti a te ogni ginocchio e ogni lingua confessi che sei Cristo, a gloria di Dio Padre.

Un umile dono ti presento, Signore, in questo giorno! Oh! concedi che sia chi scrive, sia chi legge, gioiscano della benedizione concessa per sempre! Fa', Signore, che non siamo tra gli ingrati di coloro che ti dimenticano! Signore Gesù, proibiscilo. Ti dimenticheremo mai? Il ricordo di te non dovrebbe essere il primo, l'ultimo e l'eterno oggetto del ricordo, in tutta la nostra anima? dimenticarti! Che ogni pensiero sia cancellato nell'oblio eterno, prima che Gesù sia dimenticato.

Finché la memoria può occupare un posto nella nostra povera mente, che il nome di Gesù, mai, mai si esaurisca. Celebriamo, o misericordioso Signore, alla tua tavola e alla tua mensa, continuamente, nella memoria del pane e del vino, la tua beata memoria. E quando alla fine le corde del cuore di questi corpi morenti cedono, ancora rimanga il nome e la beatitudine di Gesù, e le ultime parole delle nostre labbra tremanti siano in accordo con la prima del nostro canto eterno; a Gesù, Agnello immolato, come Redentore del suo popolo, sua amata città, sia lode, amore e ringraziamento in eterno.

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