L'inchino del capo in segno di fede aveva un doppio significato, ed entrambi belli. Ha testimoniato che sarebbero dipesi da esso. E attestava anche che ne diedero a Dio tutta la gloria.

RIFLESSI

Lettore! mentre voi ed io guardiamo con preoccupazione la condotta di uno dei più fedeli servitori del Signore, nella ripugnanza che manifestava all'obbedienza immediata ai comandi del Signore; consideriamo in lui una rinnovata evidenza della macchia universale della nostra natura decaduta e traiamo dalla visione questo dolce miglioramento, che nessuno tranne il nostro adorato Redentore chiama al cuore come santo, innocuo, immacolato e separato dai peccatori.

E Mosè aveva bisogno di un miracolo su un altro per guadagnarlo negli interessi e nei servizi del suo Dio; quanti miracoli di grazia abbiamo richiesto tu ed io, eppure nel momento presente i resti dell'incredulità si annidano ancora dentro! Bene possiamo entrambi gridare, non solo nel vedere l'ostinazione dei nemici dichiarati di Dio come quella del Faraone, ma anche nella ribellione e nell'incredulità dei suoi amici come quella di Mosè; dalla durezza del cuore e dal disprezzo della tua parola e del tuo comandamento, liberaci il buon Dio.

Ancora una parola su questo capitolo. Vediamo che il popolo di Dio, sebbene perseguitato, non siamo abbandonati; sebbene abbattuti dagli uomini, non furono rigettati dal loro Dio. Erano ancora il popolo del Signore, e quindi la cura del Signore. Ora io e te cerchiamo la grazia di ricordare questo in mezzo a tutte le nostre oscure e difficili dispensazioni. C'è un tempo per favorire Sion, e quel momento deve venire. Nel patto tutte le cose sono ordinate e sicure.

La stagione per inviare prove, la stagione per rimuovere le prove e un flusso continuo di amore sta attraversando tutti. Dio benedetto! dammi la grazia come Israele di credere che il Signore sta guardando le mie afflizioni, e come loro in segno di sottomissione e gratitudine per chinare il capo e adorare.

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