Hawker's Poor man's commento
Giacomo 3:1-14
Fratelli miei, non siate molti padroni, sapendo che riceveremo la condanna più grande. (2) Perché in molte cose offendiamo tutti. Se uno non offende a parole, è un uomo perfetto, capace anche di tenere a freno tutto il corpo. (3) Ecco, noi mettiamo dei morsi nella bocca dei cavalli, affinché ci obbediscano; e giriamo su tutto il loro corpo. (4) Guarda anche le navi, che sebbene siano così grandi e spinte da venti violenti, tuttavia sono girate con un timone molto piccolo, dovunque il governatore voglia.
(5) Così pure la lingua è un piccolo membro e si vanta di grandi cose. Ecco, quanto grande si accende un piccolo fuoco! (6) E la lingua è un fuoco, un mondo di iniquità; così è la lingua tra le nostre membra, che contamina tutto il corpo e incendia il corso della natura; ed è dato alle fiamme dell'inferno. (7) Poiché ogni specie di bestie, uccelli, serpenti e cose del mare è addomesticata ed è stata domata dagli uomini: (8) Ma nessuno può domare la lingua; è un male indisciplinato, pieno di veleno mortale.
(9) Con ciò benediciamo Dio, anche il Padre; e con ciò malediciamo noi uomini che siamo fatti a somiglianza di Dio. (10) Dalla stessa bocca procede benedizione e maledizione. Fratelli miei, queste cose non dovrebbero essere così. (11) Una fonte manda forse nello stesso luogo acqua dolce e acqua amara? (12) Il fico, fratelli miei, può portare bacche di ulivo? o una vite, fichi? così nessuna fontana può produrre acqua salata e acqua fresca.
(13) Chi è tra voi un uomo saggio e dotato di scienza? mostri da una buona conversazione le sue opere con mansuetudine di sapienza. (14) Ma se avete amara invidia e contesa nei vostri cuori, non gloriatevi e non mentite contro la verità.
Entreremo in una comprensione più perfetta dei diversi orientamenti che incontriamo in tutto questo Capitolo, e anzi, si potrebbe aggiungere, tutta questa Lettera, se si considera la portata generale degli orientamenti dell'Apostolo, in relazione a quelli a cui scriveva. La Chiesa di allora, come la Chiesa di oggi, aveva una congregazione nominale, che si mescolava al popolo di Dio. Lo Spirito Santo, quindi, per mezzo del suo servo l'Apostolo, istruisce la vera Chiesa, dall'essere sviata dalla pratica di tali uomini.
Quindi, troviamo nei due capitoli precedenti, espressioni, di uomini doppi; semplici ascoltatori della parola; uomini apparentemente religiosi. Così ancora, di alcune persone, che erano osservatori parziali, della legge: inconsapevoli che un'offesa costituiva un trasgressore, come veramente, come un uomo colpevole di tutti. E in questo capitolo descrive l'amara invidia, e la contesa nel cuore, e del mentire contro la verità. Il Lettore farà bene a considerare queste cose.
Non è la Chiesa, a cui scrive Giacomo, che accusa di questa incoerenza; perché la Chiesa è considerata in uno stato rigenerato. Ma è il semplice Professore, che si è mescolato al popolo di Dio, sebbene in realtà non abbia avuto parte, né sorte nella faccenda. Mediante l'attenzione a questi diversi caratteri, quanto qui esposto l'Apostolo si troverà sotto l'insegnamento divino, molto istruttivo.
Mi soffermerei sulle parole dell'Apostolo, sulla meravigliosa circostanza di cui si accorge e che, più o meno, anche il popolo di Dio conosce e sente pienamente; che quelle nostre membra, che sotto la grazia, servono a glorificare il Signore, a lodarlo, si fanno anch'esse strumenti del peccato. Con la lingua benediciamo Dio Padre. E, sebbene un figlio di Dio veramente rigenerato sia trattenuto dall'usare la lingua per imprecare; eppure, troppo spesso; forse, la lingua è usata in parole rabbiose.
Quindi, lettore! ogni figlio di Dio ha in sé un'evidenza, quando rigenerato dallo Spirito Santo, di un duplice principio dentro di sé; grazia e corruzione. In effetti, di quale prova più alta può aver bisogno un figlio di Dio, se non il suo stesso cuore? Ho considerato così ampiamente questo argomento in questo Commento del povero, in diverse occasioni prima, e in particolare nei Cantici, Giacomo 5:2 e Romani 7:7 , che preferirei fare riferimento a quelle scritture, piuttosto che ampliare.
Ma, come dice l'Apostolo, e lo dice molto benedetto, il saggio (cioè il credente veramente rigenerato, reso sapiente a salvezza, per la grazia che è in Cristo Gesù, e che è dotato di conoscenza divina), distogliere da una buona conversazione le sue opere di grazia con mansuetudine e sapienza.