(13) Così si sedettero con lui per terra sette giorni e sette notti, e nessuno gli disse parola, poiché videro che il suo dolore era molto grande.

Oso supporre che questo settimo giorno di cui si parla qui, in cui sembrerebbe che si interrompesse il lungo silenzio, fosse rispetto al giorno del sabato, che quei tre uomini senza dubbio riverivano, poiché provenivano da un ceppo che non poteva ignorare il sabato. Elifaz era un timanita, discendente da uno dei discendenti di Esaù. Ed è probabile che gli altri due fossero quasi della stessa razza, o alleati con essa. Vedi Genesi 36:10

RIFLESSI

LETTORE! Vorrei chiamare te e me stesso allo stesso tempo, nel nostro miglioramento di ciò che è qui riferito, a un argomento che lo Spirito Santo ha voluto gentilmente raccogliere da esso, nonché da tutto il tenore delle Scritture, sullo stesso punto interessante. Se le sofferenze di Giobbe fossero tipiche di Gesù, e ci è comandato di prendere l'esempio di coloro che ci hanno parlato nel nome del Signore, per nostro incoraggiamento alla sofferenza dell'afflizione e alla pazienza; possiamo ben guardare a quelli di loro, come intendono mostrarci i contorni di colui che nella sua vittoria e trionfo su Satana, ha operato la nostra liberazione in quella realizzazione, e ha vinto sia l'inferno che la distruzione, per la salvezza di le sue persone.

Ecco dunque, lettore, la vittoria del Signore Gesù che schiacciò la testa del serpente e soggiogò il suo regno sia per il suo popolo, sia per il suo popolo, mediante la sua gloriosa redenzione. Il motivo originale della lite contro la nostra povera natura, iniziò con la nostra testa gloriosa. Perciò Gesù si impegnò a vincere per noi Satana, ea scacciarlo dal regno dei nostri cuori dove si era impadronito, vincendolo in noi.

Dice l'Apostolo che, poiché i figli erano partecipi della carne e del sangue, anche lui ne prese parte, affinché mediante la morte potesse distruggere colui che aveva potere sulla morte, cioè il diavolo; e liberali, che per paura della morte, furono per tutta la loro vita soggetti alla schiavitù. Quindi Gesù ha trionfato su Satana alla sua morte in Croce, quando il calcagno del Redentore fu ferito.

E il Figlio di Dio continua la sua vittoria, convertendo noi suo popolo dall'errore delle nostre vie, e che è chiamata nella Scrittura, liberandoci dal regno delle tenebre, nel regno del diletto Figlio di Dio. E per di più, per grazia del suo Spirito impiantato nei nostri cuori, dona sapienza come nel caso di Giobbe, per sfuggire alle insidie ​​di Satana. Così siamo vinti dal sangue dell'Agnello, e siamo fatti più che vincitori per la sua grazia che ci aiuta. E a poco a poco quella benedetta promessa sarà completamente adempiuta, quando nella morte, per la fede di Cristo, il Dio della pace avrà presto schiacciato Satana sotto i nostri piedi.

Salve! allora, glorioso e onnipotente Conquistatore, o Signore Gesù Cristo! hai davvero spogliato principati e potestà; hai condotto prigionieri e ricevuto doni per gli uomini; hai tolto la preda ai potenti e liberato anche il legittimo prigioniero! Hai visto Satana, come un fulmine, cadere dal cielo; e, benedetto sia il tuo nome, hai dato al tuo popolo, ai tuoi redenti, il potere di calpestare serpenti e scorpioni, e su tutto il potere del nemico.

Oh! prezioso, prezioso Gesù! concedi grazia a tutti i tuoi figli, che come è il loro giorno la loro forza possa essere; e a tutti i tuoi redenti, che sono ancora esercitati, come Giobbe, a causa dell'odio del diavolo, con prove e tentazioni, manifesta in tutte le nostre scaramucce rimanenti con il nemico maledetto, che più grande è Colui che è in noi, di tutti che sono contro di noi. Dio è fedele, che non permetterà che siamo tentati al di sopra di ciò che possiamo, ma ad ogni tentazione troverà una via di fuga, affinché possiamo sopportarla. Amen.

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