Hawker's Poor man's commento
Giudici 11:40
RIFLESSI
LETTORE! medita su questo capitolo e osserva con me quanto sono evidenti i segni della grazia distintiva! Mentre tutti i figli di Galaad, di discendenza da falco, passavano; Iefte, figlio di una meretrice, è scelto per essere il servo del Signore per il suo popolo! Da qui impariamo tu ed io a non sopravvalutare mai nulla, dalle mere circostanze esteriori e avventizie della nascita, o distinzione umana.
Non sono chiamati molti potenti, non molti nobili. Ma Dio ha scelto le cose stolte del mondo, per confondere le cose sagge e vili del mondo, e le cose che sono disprezzate, Dio ha scelto; sì, e le cose che non sono, per annullare le cose che sono. E oh! che il Dio di ogni grazia, dia a entrambi la grazia, affinché possiamo conoscere per esperienza del cuore la dolcezza e la preziosità di essere oggetto illustre di tanta misericordia, che può essere qui fonte inesauribile di conforto e di eterno felicità nell'aldilà.
Ma mentre osserviamo in Iefte questo segno distintivo del favore divino, il lettore impari nel suo caso come apprezzare la grazia di Dio, mentre contempla i piccoli meriti degli uomini. Lettore! è delizioso, anzi è, osservare nella storia di tutti gli uomini, anche del migliore degli uomini (perché questo è il carattere uniforme di tutta la razza) che le misericordie di Dio, (anche la più ricca delle misericordie, Gesù stesso) non hanno mai stati elargiti perché li abbiamo meritati.
No, benedetto Dio! tutti sono fondati nel tuo amore eterno; hanno origine nella tua misericordia libera e sovrana. Tu sei la prima causa; e tu sei il fine ultimo. Da lui, e per lui, ea lui, sono tutte le cose: a cui sia gloria nei secoli dei secoli, Amen. Lettore! tralasciamo tutte le altre considerazioni, tutti gli altri argomenti, e in vista di Gesù, il primo, il migliore e il più comprensivo di tutti i doni, la misericordia di tutte le misericordie, qui riposa la nostra contemplazione.
E fin qui imitare il voto di Iefte di dire, se il nostro Dio darà davvero Gesù nelle nostre braccia, nel nostro cuore, e lo formerà lì con le dolci influenze del suo Santo Spirito, la speranza della gloria; allora rinunceremo all'olocausto, ad ogni altra gioia, e rinunceremo a tutto ciò che la carne e il sangue hanno di caro, affinché Gesù sia la forza del nostro cuore e la nostra porzione per sempre.