Le cose molto benedette di cui si parla qui, si riferiscono evidentemente alla Chiesa di sopra, e noi dobbiamo aspettarci il loro pieno compimento nei nuovi cieli e nella nuova terra, dove la giustizia dimora per sempre. Confrontando ciò che qui viene detto con ciò che vide in visione l'amato apostolo Giovanni (e che fu incaricato di consegnare alla Chiesa) ci viene insegnato quale stato benedetto sarà, quando Cristo sarà tutto in tutti e avrà portato a casa la sua Chiesa al suo regno di sopra.

Vedi Apocalisse 21:1 tutto. Non credo sia necessario dilungarsi sulle belle similitudini qui scelte, per rappresentare le glorie della Chiesa di Cristo; ma pregherei il Lettore di ricordarsi da chi tutte quelle glorie derivano, e in chi tutte si incentrano. È Gesù, la vita e la luce dei suoi redenti, la cui presenza è anche luce e gloria del cielo.

Sarà molto più proficuo sia per chi scrive che per chi legge, considerare la pienezza della benedizione contenuta in quell'unica visione di Gesù, nella quale è chiamato tuo Dio la tua gloria; che tentare di descrivere da queste figure, in che cosa consisterà quella beatitudine. Tutte le lacrime asciugate da tutti gli occhi: per essere condotto a sorgenti di acque vive, e il popolo di Gesù per essere tutto giusto; queste espressioni, senza dubbio, implicano uno stato di infinita felicità; ma le nostre attuali facoltà immature non sono competenti né alla descrizione né alla scoperta.

Una certezza abbiamo, e basta per tutti: tutta la nostra felicità nascerà dalla nostra unione con Gesù, dalla nostra comunione con Gesù; e le nostre comunicazioni da Gesù. Signore! sii tu la mia parte; perché in te ho tutto.

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