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In ventidue versetti, corrispondenti al numero delle lettere
dell'alfabeto ebraico, il Profeta piange le desolazioni del suo popolo
e della sua amata città Gerusalemme. Confessa il peccato e riconosce
la giustizia dei giudizi divini.... [ Continua a leggere ]
Come siede solitaria la città, che era piena di gente! come è
diventata vedova! colei che era grande tra le nazioni e principessa
tra le province, come è diventata tributaria! Piange dolorosamente
nella notte, e le sue lacrime sono sulle sue guance: tra tutti i suoi
amanti non ha nessuno che la conf... [ Continua a leggere ]
Gerusalemme ha peccato gravemente; perciò è rimossa: tutti quelli
che l'hanno onorata la disprezzano, perché hanno visto la sua
nudità: sì, lei sospira e si volta indietro. La sua sporcizia è
nelle sue gonne; non ricorda la sua ultima fine; perciò scese
meravigliosamente: non aveva consolatore. O SI... [ Continua a leggere ]
Dall'alto ha mandato il fuoco nelle mie ossa, e prevale contro di
loro: ha teso una rete ai miei piedi, mi ha fatto tornare indietro: mi
ha reso desolato e sfinito tutto il giorno. Il giogo delle mie
trasgressioni è legato dalla sua mano: sono avvolte e salgono sul mio
collo: ha fatto cadere la mia... [ Continua a leggere ]