Hawker's Poor man's commento
Malachia 4:6
RIFLESSI
Lettore! soffermatevi sul solenne, molto solenne e terribile resoconto qui fatto del grande e terribile giorno di Dio, di cui si parla così spesso nelle scritture, e così certo e sicuro. Pensa quanto tremendi saranno i giudizi che poi raggiungeranno gli empi. Se infatti il giusto si salva appena, dove appariranno l'empio e il peccatore? Oh! quale pallore, orrore e sgomento eterno prenderanno poi ogni peccatore senza Cristo, quando si presenterà davanti al giudice di tutta la terra senza un avvocato per perorare la sua causa, e privo di ogni giustizia per giustificare la sua persona.
Lettore! cosa posso chiedere per te, o per me stesso, come dono di un Dio munifico in Cristo, ma che ora, anche ora, mentre il giorno della grazia continua, Gesù possa sorgere come sole di giustizia sulle nostre anime ottenebrate, con guarigione nelle sue ali. Sii tu, carissimo Signore, nostra luce, nostra vita, nostra giustizia, ora e per sempre. Oh! sii tu l'unica grande fonte della nostra pace, che sei stata la fiducia e la speranza del tuo Israele; e come sei stato fatto maledizione per il tuo popolo, così possano essere fatti giustizia di Dio in te.
Addio Malachia! addio fino ad incontrarci in questo grande giorno di Dio. Possa essere la parte sia dello Scrittore che del Lettore incontrare tutti i Malachia ed Elia del nostro Dio dell'alleanza in quel giorno, quando Gesù verrà a fare i suoi gioielli, e in mezzo all'esercito di Patriarchi, Profeti e Apostoli, per lodate Dio e l'Agnello nei secoli dei secoli.
E ora, Lettore, come con questa parte del mio Commento, chiudo il sacro volume della Scrittura dell'Antico Testamento, ti prego una volta per tutte, e infine, e pienamente, che tu pieghi le ginocchia in preghiera come l'autore ha fatto prima tu, che il Signore benedica tutto ciò che contiene, per quanto è conforme alle sue sante ed eterne verità, e perdoni tutto ciò che è sbagliato, che la debolezza umana, l'ignoranza e l'infermità, hanno partorito, in questo debole sforzo per essere d'aiuto alla casa del Signore.
Possa quell'Agnello di Dio peccatore, che toglie le iniquità delle nostre cose santissime, purificare tutto ciò che qui è impuro e impuro. È mia intenzione, se il Signore asseconda tale disegno, proseguire nello stesso modo semplice ed umile, i vari Libri del Nuovo Testamento, a titolo di Commento. Ma questo lo lascio, come faccio tutti gli altri eventi, come sono limitati entro i limiti di una vita che si affretta ora a concludersi, a Colui che fissa sia il tempo che il luogo dell'abitazione del suo popolo.
Nella media stagione, ho rimontato qui il mio Ebenezer. Finora il Signore ha aiutato! E riguardo ai miei ulteriori desideri di scrivere il Commento per il Nuovo Testamento, poiché il Signore mi ha permesso di terminarne uno sull'Antico; se il grazioso Maestro dovesse dire a questo proposito, come Davide osservò in un'altra occasione, non mi diletto; con lui direi sottomesso: Ecco! eccomi, mi faccia come gli sembra buono Amen.
PLYMOUTH, CHARLES VICARAGE,
Nel giorno del mio compleanno, compiendo 59 anni di peccato e vanità! 13 aprile 1812