RIFLESSI

Lettore! se c'è un momento interessante nella vita di Gesù mentre era sulla terra, per suscitare la più tenera simpatia dei suoi redenti, in un caso più che in un altro, sicuramente è qui. Chi può davvero, con gli occhi asciutti o senza un cuore che piange, seguire il Redentore dalla sala di Pilato, al Monte del Calvario, e contemplare l'Agnello di Dio in quelle ineguagliabili ore di sofferenza, offrendo la sua anima un'offerta per il peccato? Sì, chi, essendo stato reso capace dall'insegnamento di Dio Spirito Santo, di entrare nell'apprensione adeguata dell'argomento misterioso, ed è convinto, che tutto ciò che Gesù ha sofferto, era dovuto al peccatore, e doveva essere le sue sofferenze a tutti per l'eternità se non per l'interposizione di Gesù, può, impassibile, contemplare tali scene di dolore? Lettore! io e te contempliamo l'Agnello di Dio, in questa luce! Ascoltiamo la dichiarazione di Geova su questo punto, e mentre guardiamo la croce di Cristo, ecco ciò che se non per le sue sofferenze doveva essere la nostra; e allora apprezzeremo giustamente la voce di Dio, quando dice, parlando di Cristo; Fu stroncato dalla terra dei viventi; per la trasgressione del mio popolo è stato colpito!

Sotto queste impressioni, vediamo il Signore Gesù, garante del peccatore, tratto dalla prigione e dal giudizio. Lo vedo portare i miei peccati, e la mia maledizione dovuta ad essi; e si precipitò all'esecuzione. Una banda armata l'afferra; è legato mani e piedi come il sacrificio all'altare, gli scribi e i farisei, come i tori di Basan, lo assillano tutt'intorno. È reso nudo per la sua vergogna, pubblicamente flagellato e il suo corpo lacerato con spine, finché il sangue non scorreva in ogni direzione.

Mentre le grida della plebaglia insensibile, e i colpi dei soldati crudeli, preoccupano a morte l'Agnello di Dio. Le sue grida sulla croce manifestano ad alta voce quali erano i sentimenti della sua anima; e soprattutto, i cipiglio del Cielo, quando era appeso all'albero maledetto, rendevano davvero amara la coppa del tremore. Chi ascolta le parole di Gesù, può entrare in tutta la loro misura di dolore. Il rimprovero mi ha spezzato il cuore: sono pieno di pesantezza. Ne ho cercati da compatire, ma non c'erano: e consolatori, ma non ne ho trovati!

E tutto questo doveva essere il mio caso, non era Gesù il mio garante? Sì! tutto, e ogni sua parte, e per sempre. Se infatti il ​​santo, innocuo e immacolato Agnello di Dio è stato fatto peccato e maledizione per il suo popolo; certo, ma per aver preso entrambi su di sé, il peccatore di ogni tipo deve aver sopportato tutto per sé E quando alla morte, il peccatore non rigenerato ha ricevuto la tremenda sentenza ed è portato via di corsa alla punizione, quella maledizione si illuminerà su di lui e rimarrà su di lui disfatto per tutta l'eternità.

Oh! l'indicibile felicità di essere trovati in Cristo, e di averlo come nostro garante, ora, in questo giorno di grazia, e poi nel giorno del giudizio. Lettore! il Signore ci dia la fede di guardare così alla croce di Cristo, ed ecco Gesù come nostro garante! Certamente si dirà: nel Signore ho giustizia e forza: anche a lui verranno gli uomini, e tutti quelli che sono infuriati contro di lui si vergogneranno.

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