RIFLESSI.

Passo, per il miglioramento proprio del Lettore, alla considerazione di ogni altro brano contenuto in questo capitolo, per soffermarmi su quel carattere celeste di Gesù suggerito in questa visione di lui, l'amico che ama in ogni momento, e il fratello nato per l'avversità. . Gesù è davvero nato in modo peculiare per le avversità. Perché se le nostre circostanze rovinate non fossero state quelle che sono, il Figlio di Dio non avrebbe mai avuto bisogno di essere nato nella nostra natura, o di essere entrato in una tale alleanza con noi, come un fratello.

Ma era perché la nostra situazione era disperata, perché eravamo esposti, giustamente esposti all'ira di Dio Onnipotente, tanto indifesi quanto miserabili, e al di là di ogni possibilità, in noi stessi, di fare qualsiasi cosa per la nostra stessa guarigione; fu per questi motivi che Gesù si presentò come nostro aiuto. In modo che fosse davvero nato per le avversità. E se si impegnerà per noi in questo alto carattere di Redentore; deve (giustizia che lo richiede) mettersi al nostro posto e nelle nostre circostanze; e come tale deve diventare nostro fratello.

Questo dunque ha fatto. E Lettore! osserva come fin dall'inizio si è mostrato fratello nato eminentemente per l'avversità. Egli stette al nostro posto, pagò tutto il nostro debito, attraversò il libro che era pieno dei nostri debiti insoluti, con segni per intimare il pagamento completo nelle lettere rosse del suo stesso sangue; e non solo ha acquistato la nostra eredità perduta, ma ha acquistato le nostre persone, e ha messo i suoi poveri fratelli indigenti, di cui non si vergogna, in un tale stato di benessere nella sua pienezza, dando loro diritto a tutto ciò che ha e comandando loro attingere a lui per tutto ciò di cui hanno bisogno.

E adesso cos'è? - ma il fratello e l'amico ancora. Avendo amato i suoi che sono nel mondo, li ama fino alla fine. Sebbene sia tornato in cielo, per prendere possesso del suo regno; eppure egli stesso dice che questo è anche per loro e nel loro nome. Verrà di nuovo e li riceverà a sé, affinché dov'è lui là siano anche loro. Nel frattempo assicura loro la sua presenza spirituale, la sua veglia su di loro per sempre, con tutto il suo cuore e con tutta la sua anima.

Ecco! (dice) Io sono con te sempre, fino alla fine del mondo. Salve! amico onnipotente in ogni tempo, fratello nato per le avversità. Mai, benedetto Gesù, che l'anima mia ti perda di vista per un momento sotto quei caratteri teneri. Anche se ti ho offeso, ti ho dimenticato giorni innumerevoli; e ricambiò tutto il tuo amore con bassezza e ingratitudine; ancora compassionevole fratello! continua la tua grazia e la tua tenerezza e vinci la mia indegnità con il tuo amore.

Tu conosci la mia struttura, ti ricordi che non sono che polvere. E fammi con il tuo dolce Spirito, in mezzo a tutti i miei indegni, essere ancora appeso a te, e attaccato a te e, come un altro Pietro, sotto le vagliature di Satana e l'inganno del mio povero cuore peccatore, ancora mi piaccia sempre sia messo in grado di appellarsi alla tua conoscenza in testimonianza della mia adesione a Gesù, e dire come fece lui; Signore, tu conosci ogni cosa, tu sai che io ti amo.

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