Hawker's Poor man's commento
Proverbi 8:5-11
O voi semplici, intendete la saggezza: e, stolti, siate di un cuore intelligente. Ascoltare; poiché parlerò di cose eccellenti; e l'apertura delle mie labbra saranno cose giuste. Poiché la mia bocca dirà la verità; e la malvagità è un abominio per le mie labbra. Tutte le parole della mia bocca sono nella giustizia; non c'è niente di perverso o perverso in loro. Sono tutti chiari a chi comprende, e giusti a coloro che trovano la conoscenza. Ricevi la mia istruzione, e non l'argento; e la conoscenza piuttosto che l'oro scelto. Perché la saggezza è migliore dei rubini; e tutte le cose che si possono desiderare non sono paragonabili ad essa.
Qui abbiamo sia le glorie di Cristo, sia la miseria dell'uomo rappresentata in modo sorprendente. Gesù, ben sapendo quanto sia sorda e insensata la nostra povera natura decaduta, e quella inconsapevole della nostra stessa miseria, e perciò non disposto a lasciarsi indurre ad ascoltare quanto ci viene proposto per il nostro bene, prima ci dichiara la nostra semplicità, e poi l'infinito importanza delle cose che ci dichiarerà, cose eccellenti si possono ben chiamare, per ciò che può essere ugualmente eccellente come le glorie della sua persona, le ricchezze della sua grazia, la sua idoneità ai poveri peccatori e le ricchezze eterne il possesso di lui deve impartire? E cose eccellenti queste sono anche in vista della loro nomina da parte del Padre per i poveri peccatori, e della volontà e del piacere del Padre che siano ricevuti dai poveri peccatori,
Lettore! queste cose non sono cose eccellenti; e cose giuste, e provenienti dal labbro della verità? E inoltre, mi permetta di chiedere se c'è un'apprensione di loro come tali nella tua anima? Il forte grido di Gesù è giunto al tuo orecchio? È stata udita la voce dell'intelletto nelle camere del tuo cuore? Voi da oggi, con l'occhio della fede, contemplate Gesù in piedi in cima alle alture; cioè mediante ordinanze alle porte della sua parola, nel ministero dei suoi sentieri, e sia all'entrata che all'uscita dalle sue provvidenze, in tutto ciò che accade nel mondo? Sicuramente è in tutti questi, e per tutti questi, Gesù piange e chiama i figli degli uomini.
Né c'è una facoltà della mente, nell'orecchio che ascolta, nell'occhio che vede e nel cuore che ha intendimento, ma ciò che ha fatto ogni giorno appello a ciascuno e a tutti, ad ascoltare il predicatore celeste e ad essere resi saggi per la salvezza attraverso la fede che è in Cristo Gesù.