Qui si ribadisce l'invito, o meglio il comando: certo un tale Dio, un tale Creatore; un tale Redentore, può ben esigere le nostre più calorose lodi. E perciò entriamo nei suoi atri: accostiamoci allo sgabello dei suoi piedi: lode, ringraziamento e gioia sacra riempiano ogni cuore, gonfiano ogni canto, sprizzano da ogni lingua: benedici, benedici il suo nome! Lettore; nella chiesa giudaica, i cortili della casa di Dio divennero il luogo più vicino ai quali era permesso ai Gentili di avvicinarsi, nel loro sacro culto: e nemmeno a Israele era permesso di entrare nel Luogo Santo.

Ma tu ed io, poveri gentili per natura e peccatori per pratica, siamo autorizzati ad entrare nel luogo più santo, per il sangue di Gesù; anzi, comandato di venire e trovare grazia per aiutare in ogni momento del bisogno. Pensa, fratello mio, al vasto privilegio; e miglioriamolo alla sua gloria, nel cui nome e nella cui giustizia solo noi possiamo venire, e per la cui ricca redenzione tali benedizioni solo sono fatte nostre.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità