Questa è un'espressione sorprendente: Davide considera il peccato come direttamente livellato contro Dio. Aveva ferito Uria, ferito Betsabea, ferito, insomma, tutti quelli che ascoltavano la storia, nell'esempio che aveva dato; ma il grande peccato era contro Dio. Se non si fosse perso il rispetto per Dio, non avrebbe potuto ferire gli uomini. Davide si sofferma dunque su questo: Contro di te, solo di te (dice, ripetendo le parole con penoso ricordo) ho peccato. Ecco la triste, triste faccenda. Lettore, è tra i segni più veri di genuino dolore, quando ad ogni passo rileviamo il nostro peccato contro la sovranità di Dio.

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