Qui si traccia un dolce contrasto, in vista dell'amore e della compassione divini, nonostante l'ingratitudine umana. Lo scrittore sacro riprende l'argomento ripercorrendo la storia della chiesa anche in Canaan, e mostra che anche qui, nella terra dove scorre latte e miele, come pure in un deserto, una natura corrotta e decaduta porta con sé il suo corruzioni ancora. E che cosa insegna l'insieme di tali rappresentazioni della nostra natura, ma lo stesso che ci viene insegnato ora, che tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio; e che per le opere della legge nessuna carne può essere giustificata davanti a Dio.

Oh! quanto è preziosa anche qui la contemplazione di Colui che è santo, innocuo, immacolato, separato dai peccatori e innalzato al di sopra dei cieli. E oh! com'è estatico il pensiero che colui che non ha conosciuto peccato è stato fatto peccato per noi, affinché noi potessimo essere fatti giustizia di Dio in lui.

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