[BIBLIOGRAFIA]

Nel Concilio di Firenze, iniziato a Ferrara l'an. [nell'anno] 1438. I Greci in primo luogo dichiararono di ammettere un terzo luogo, dove le anime furono punite per un tempo, che chiamarono luogo di tenebre e di dolore. Vedi Labb. tom. xiii. Con. P. 20. Græci fatentur pænam temporaneam, quod peccatis obnoxiorum animæ in locum abeunt tenebricosum, in locum mæroris, in quo, ad tempus, versantur in m\'9crore & pænis, greco: eis topon skoteinon, kai topon lupes, kai lupountai merikos.

--- Ancora, Hæc est inter eos differenzia: Græci p\'9cnam, mærorem, & p\'9cnæ locum asserunt, Itali pænam, purgationemque per ignem. Vedi ancora p. 491. Sess. 25. dove i Greci dicono di tali anime, che sono in uno stato intermedio, medias autem esse in loco tormentorum, sed sive ignis sit, sive caligo, sive turbo, sive quid aliud, non contendimus. Si veda anche la definizione del Concilio, p. 515, dove è solo definito, eorum animas p\'9cnis purgatoriis post mortem purgari, & ut ap\'9cnis hujusmodi releventur, prodesse vivorum suffragia, che era la dottrina sia della Chiesa greca che latina. Vedi su questo luogo di San Paolo, Bellarmino, lib. io. de Purgatorio, cap. 5; Salmone disp. 7. in lib. ad Corint.; Ezio; un Lapide; eccetera.

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