Chi pregherà per lui. Con queste parole Eli avrebbe voluto far comprendere ai suoi figli, che con il loro malvagio abuso delle cose sacre, e degli stessi sacrifici che erano designati per placare il Signore, si privavano dei mezzi ordinari di riconciliazione con Dio; che era dai sacrifici. Tanto più che, poiché erano i capi dei sacerdoti, il cui compito era di intercedere per tutti gli altri, non avevano altri che offrissero sacrifici e facessero l'espiazione per loro.

(Challoner) --- Non dobbiamo, tuttavia, considerare le parole di Heli come un oracolo di Dio. (Sanchez) --- Nelle transazioni umane, una persona avrebbe trovato più difficoltà nell'ottenere il perdono, quando il giudice stesso avesse ricevuto la ferita. I Settanta, invece di placarsi, hanno "e pregheranno per lui". (Menochio) --- Alcuni possono essere trovati a perorare la sua causa, ma se offende il giudice, chi si assumerà di essere il suo avvocato? Quali medicine saranno usate quando quelle che Dio ha stabilito saranno calpestate? (Haydock) --- Perseverando in tanta malvagità, non ci si può aspettare alcuna riparazione: e anzi, la distanza infinita tra Dio e l'uomo, porrebbe un ostacolo insuperabile ad una riconciliazione, se Gesù Cristo non avesse intrapreso la causa anche dei più peccatore disperato.

(Calma) --- Perché il Signore li ucciderebbe. In conseguenza dei loro molteplici sacrilegi, non volle addolcire i loro cuori con la sua grazia efficace, ma era deciso a distruggerli. (Challoner) --- Avevano riempito la misura dei loro crimini; e, sebbene Dio non voglia la morte di un peccatore, avevano accumulato per sé l'ira, che ora mostrerà. Potremmo anche tradurre ci, "quindi" (Noldius; Osee ix.

15, ecc.) o "quello". Non sarebbero stati convinti che la minaccia del loro padre sarebbe stata eseguita. (Schmid) (Calmet) --- I peccati direttamente contro Dio, e che ostacolano il suo servizio, sono rimessi con maggiore difficoltà, sebbene a tutti i veri penitenti sia promesso il perdono, Ezechiele xxxiii. Dio non tolse il libero arbitrio di Ofni e Finee, ma li lasciò alla loro stessa ostinazione e li punì giustamente.

Vedi S. Agostino, contro Jul. v. 3. (Worthington) --- Si erano già resi indegni di grazie straordinarie. (Tirino) (San Tommaso d'Aquino, [Summa Theologiae] 1 pq 23, n. 3.)

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