Commento Cattolico di George Haydock
2 Timoteo 3:16
Ogni scrittura divinamente ispirata è utile per insegnare, rimproverare, correggere o ammonire, per istruire gli altrinella giustizia e nelle vie della virtù, affinché così colui che è uomo di Dio, ministro del vangelo, sia perfetto e istruito ad ogni opera buona. Ma quando i nostri avversari della pretesa riforma si impegnano da questi quattro versetti a mostrare, in primo luogo, che ogni uomo o donna ignorante è autorizzato a leggere e mettere quale costruzione il suo spirito privato, o giudizio privato, suggerisce su tutti i luoghi della Sacre Scritture; e in secondo luogo, che le sole Scritture contengono tutte le verità che un cristiano è tenuto a credere; o almeno, che le Scritture gli insegnano tutte le cose necessarie alla salvezza, senza riguardo all'interpretazione e all'autorità della Chiesa cattolica: posso almeno dire (senza esaminare per il momento altri pretesi motivi di queste affermazioni) che queste conseguenze sono molto lontano dal testo e dal senso di S.
Paolo in questo posto. Quanto al primo, segue questo; le Scritture devono essere lette da Timoteo, sacerdote, vescovo, uomo di Dio, ministro del Vangelo, il cui ufficio è di istruire e convertire gli altri, quindi sono adatte ad essere lette ed esposte da ogni uomo o donna ignorante ? Non dice San Paolo altrove (2 Corinzi ii. 17.) che molti adulterano e corrompere la parola di Dio? non S.
Pietro ci dice anche (2 Pietro iii. 16.) che nelle epistole di san Paolo ci sono alcune cose... che gli incolti e gli instabili strappano, come anche le altre scritture, alla propria perdizione? Vedi la prefazione a [Vangelo di] S. Giovanni, dove sono addotte ragioni per le quali era necessario che la Chiesa mettesse un freno all'abuso che gli ignoranti facevano di leggere le Scritture in lingue volgari.
Quanto alla seconda conseguenza, ne segue: ogni Scrittura divinamente ispirata giova a san Timoteo, a un sacerdote, vescovo, uomo di Dio, ministro e predicatore del vangelo, insegnare e istruire e condurre a portare sia lui che gli altri alla salvezza; quindi contengono tutte le cose in cui un cristiano ha bisogno di credere? &C. Non tutti i cristiani sono tenuti a credere che i libri del canone del Nuovo e dell'Antico Testamento siano di autorità divina, come in particolare queste due epistole di S.
Paolo a Timoteo? Dove ce lo assicura la Scrittura? Ma di questo altrove. (Witham) --- Ogni parte della divina Scrittura è certamente vantaggiosa per tutti questi fini. Ma se vogliamo avere l' intera regola della fede e della pratica cristiana, non dobbiamo accontentarci di quelle Scritture che Timoteo conobbe fin dalla sua infanzia, (cioè con il solo Vecchio Testamento) né ancora con il Nuovo Testamento, senza accompagnarsi con esso le tradizioni degli apostoli e l'interpretazione della Chiesa, alla quale gli apostoli consegnarono sia il libro che il suo vero significato. (Sfidante)