Aggeo 2:10

Pace: un altro titolo del Messia. La sua presenza nobilita questo tempio (Calmet) più di quanto i preziosi ornamenti d'oro e d'argento (vers. 9.) non fecero quella di Salomone. (Haydock) --- Alcuni hanno preteso che il secondo tempio, riparato da Erode, fosse più spazioso e magnifico del primo. È sopravvissuto anche più a lungo. Ma questa circostanza non aggiunge valore superiore, a meno che la struttura non sia stata rifinita meglio.

Ciò che Giuseppe Flavio riferisce delle riparazioni di Erode è smentito da diversi autori moderni rispettabili. (Salien, l'anno del mondo 4035, ecc.) --- Tuttavia, poiché il fatto era così recente, sembra che avesse qualche fondamento, sebbene il racconto possa essere molto esagerato. Giuseppe Flavio non era sempre esatto. (Calmet) --- Gli ebrei sono tutti d'accordo sul fatto che il tempio di Zorobabel e quello di Erode fosse lo stesso. (Lempereur.) --- È quasi certo che questo edificio non fu mai onorato con l'arca, ecc.

, come quella di Salomone; sicché se non è a causa del Messia, non appare alcuna buona ragione per dargli la preferenza. (Haydock) --- Gli antichi che avevano visto il primo, piansero (Worthington) quando fu fondata quella di Zorobabel, confessando la sua inferiorità (Haydock) sia per dimensioni che per eleganza. Era alto e largo solo 60 cubiti, mentre il primo ne aveva 120, costruito in pietra levigata e ricoperto di cedro.

Zorobabel aveva pietre grezze, 1 Esdras v. 8. e vi. 3., e 2 Paralipomeno iii. 4., e 3 Re vi. 7. Quanto allo stesso tempio, ampliato e adornato da Erode, non rimase a lungo in quello stato; e la sua gloria principale consisteva nella presenza del nostro Salvatore, quando fu ricevuto tra le braccia di Simeone, [Luca II. 28.] e vi predicò spesso. Perciò sant'Agostino (Città di Dio xviii. 45.) mostra che il profeta predice la gloria del tempio mistico di Cristo, i fedeli di tutte le nazioni, nei quali egli abita per grazia del nuovo testamento, come in pietre vive, molto più gloriosamente che in qualsiasi tempio eretto da Salomone o dopo la prigionia. (Worthington)