Commento Cattolico di George Haydock
Apocalisse 12:18
E si fermò sulla sabbia del mare; [1] cioè il drago sembrava fermo, per riposarsi un po', non potendo suscitare più persecuzioni. Ora, quanto al tempo in cui queste cose dovrebbero avvenire, molti per sette teste e dieci corna comprendono molti potenti re malvagi, che dovrebbero perseguitare i buoni, specialmente nel tempo dell'anticristo, quando i fedeli in tempi diversi dovrebbero essere oppressi e costretti a volare come se fosse nel deserto per adorare Dio in privato.
E quando la fine del mondo sembra avvicinarsi, il diavolo con maggiore malizia perseguiterà i servi di Dio, il suo tempo è breve. Altri applicano queste predizioni alle particolari persecuzioni nella Chiesa da parte degli ebrei e degli imperatori pagani nelle prime tre epoche cristiane [secoli] prima del tempo di Costantino, quando l'idolatria fu distrutta, quando il volto della Chiesa fu cambiato e quando ella divenne vittoriosa, e pubblicamente trionfò sui suoi antichi nemici, i pagani; e per l'uomo figlio, che Dio prese sotto la sua speciale protezione, dovranno essere intesi Costantino stesso. (Conam)
[BIBLIOGRAFIA]
Et stetit super arenam maris. Le copie ordinarie greche, greco: estaten, steti, seguite dai traduttori protestanti, a partire dal capitolo xiii. con queste parole, e io stavo sulla sabbia del mare, come se san Giovanni parlasse di sé. Ma il dottor Wells, nei suoi emendamenti, ha corretto la traduzione protestante e ripristinato la lettura greca: estathe, stetit, come la troviamo nella Vulgata latina. Ho calcolato solo un centinaio di luoghi nell'Apocalisse, in cui il dottor Wells ha preferito quelle letture nei manoscritti greci che sono conformi alla nostra Vulgata latina.