E io caddi davanti ai suoi piedi, per adorarlo. Quelli della pretesa riforma pensano di avere qui una chiara prova che nessuna venerazione è dovuta agli angeli e ai santi, e che i papisti così facendo sono idolatri. In risposta a questo: Primo, rendono l'apostolo san Giovanni colpevole di quell'idolatria che ci mettono a carico. Perché devono supporre e concedere che San Giovanni, quanto alle disposizioni della sua mente e volontà, era appena pronto, o piuttosto cadendo, rese un culto idolatra all'Angelo; e quale cristiano può credere questo di un così grande apostolo, che dopo essere stato favorito da tutte quelle straordinarie visioni, o dovrebbe essere così ignorante da non sapere che cosa fosse l'idolatria, o così empio da rendersene colpevole, e dare onore divino a qualche creatura? E cosa rende S.

Giovanni del tutto imperdonabile (se fosse stata idolatria) lo troviamo fare lo stesso una seconda volta, nell'ultimo capitolo dell'Apocalisse; (vers. 7 e 8) cioè cadere ai piedi dell'Angelo per adorare. In secondo luogo, come sarebbe stravagantemente irragionevole sospettare che questo apostolo, questo evangelista, questo profeta della nuova legge, ne sia colpevole e renda l'onore divino dovuto a Dio solo a qualsiasi creatura; perciò per ragione non si può non concludere che non era per dare onore divino a nessun angelo, sapendo che erano tutte creature di Dio.

Se dunque stava per rendere l'onore divino, o dobbiamo dire che prese colui che allora gli apparve essere Cristo nostro Salvatore, Dio e uomo, come alcuni lo spiegano; o, il che sembra più probabile, non fu che per offrire all'Angelo un onore e una venerazione inferiori, come sapeva essere lecito: e quindi doveva farlo una seconda volta; sebbene l'Angelo non la ricevesse da S.

Giovanni, per renderci più convinti della grande dignità di questo apostolo e profeta, che dovrebbe essere innalzato in cielo a un grado di gloria non inferiore a quello degli angeli: e così gli dice l'angelo che è suo compagno creatura, che con lui deve adorare Dio Onnipotente, affinché con queste profezie entrambi portino testimonianza di Gesù Cristo e della sua Chiesa, dell'Angelo rivelandole, e di S.

Giovanni pubblicandoli, che sembra essere il senso delle seguenti parole, poiché la testimonianza di Gesù è lo spirito di profezia: o si possono esplicare così, per la testimonianza che diamo riguardo a Cristo e alla sua Chiesa, noi entrambi ricevere dallo spirito divino di Dio, che rivela tali verità ai suoi profeti. In terzo luogo, i protestanti servono a dimostrare a noi idolatri quello che stava per fare san Giovanni, o meglio quello che ha fatto, espresso in queste parole, e io sono caduto ai suoi piedi per adorarlo; o, come nella traduzione protestante, e sono caduto ai suoi piedi per adorarlo.

Ora è certo ed evidente che queste parole né in latino né in greco esprimono quel culto e onore divino che è dovuto e che è dato a Dio solo, sia che si consulti l'ebraico o la Settanta dell'Antico Testamento, il stesse parole molte volte sono usate per significare nient'altro che un onore inferiore dato alle creature. Questa è una cosa ben nota e concordata da ogni protestante così come cattolico, che ha letto le Scritture, o che sa qualcosa di latino, greco o ebraico.

In quarto luogo, sembra molto strano, molto inspiegabile, che i nostri avversari non capiscano la differenza tra l'onore divino dovuto a Dio solo, e un onore inferiore, rispetto o venerazione data agli angeli o ai santi, alle loro reliquie o immagini, che onore inferiore può, in un certo senso, chiamarsi onore religioso, in quanto viene tributato a persone o cose che si possono chiamare sacre o sante.

L'onore o la venerazione non è certamente diverso, come il gli oggetti o le cose a cui rendiamo onore e l'intenzione di colui che rende questo onore sono diversi, sebbene forse i segni esteriori di inchinarsi, inginocchiarsi, prostrarsi o baciarsi possano essere gli stessi? Onoriamo il re, e onoriamo anche i suoi cortigiani, i suoi ufficiali e quanti sono da lui investiti di dignità e autorità: ma qualcuno penserà che rendiamo lo stesso onore a tutte queste persone o cose che appartengono a loro? sebbene il popolo orientale si inginocchi o si prostri davanti a re o persone in dignità, non dà né progetta di dare loro onore divino e adorazione suprema a Dio solo? che lo onoriamo, adoriamo, serviamo e adoriamo solo come autore di tutte le cose? che non intendiamo mai rendere nulla che un onore inferiore ai più alti Angeli o santi, o alle loro reliquie e immagini.

Sappiamo, crediamo e professiamo che c'è una distanza infinita tra Dio creatore, e il più alto e perfetto di tutti gli esseri creati; sicché l'onore che diamo loro è infinitamente inferiore, come loro stessi, all'onore che con il cuore e con la mente rendiamo a Dio: e bisogna dire che diamo onore divino alle creature, e così diventiamo idolatri, quando noi non dobbiamo mai progettarlo, quando progettiamo tutto il contrario? Questo ha reso il sig.

Thorndike, nel suo libro di giusti pesi e misure, dice ai suoi fratelli protestanti, che la Chiesa di Roma non può essere accusata di idolatria per le loro immagini riverenti, né per nessun altro motivo; e così li esorta a non fingere di condurre il popolo per il naso, a far credere loro supposizioni che non possono provare. Vedi cap. ii. e xix. (Witham) --- Caduto prima, ecc. Sant'Atanasio e S.

Agostino pensa che San Giovanni abbia detto all'Angelo di essere Gesù Cristo, e come tale desiderava rendergli il sommo omaggio, o greco: latreia. (Calmet) --- San Giovanni, in segno di gratitudine, si offre di rendere all'Angelo quell'omaggio dovuto a un essere del suo rango, che l'Angelo però rifiuta di accettare, adducendo a ragione che il suo è un simile -servo dell'apostolo e dei fratelli dell'apostolo, che rendono testimonianza a Gesù Cristo.

(Pastorini) --- Questo discorso è evidentemente d'accordo con il carattere di [Giovanni] Battista, ma non con quello di un vero Angelo. --- La testimonianza di Gesù è lo spirito di profezia. La testimonianza che date a Cristo, soffrendo per il suo santo nome e professando la sua dottrina, è di pari valore con lo spirito di profezia che possiedo (Pastorini; Calmet)

[BIBLIOGRAFIA]

Cecidi ante pedes ejus ut adorarum illium: greco: epeson emprosthen ton podon autou proskunesai auto, proskunein, come mostra il sig. Legh da altri autori: promiscue de Dei et hominum cultu apud LXX. (la Settanta) usurpatur, cui respondet apud Latinos, adorare, quod est quasi ad aliquem orare, dice Erasmo, capite vel corpore inclinato. Abbiamo moltissimi esempi nella Sacra Scrittura, dove sia il greco: proskunein che il greco: latreuein significano non solo l'onore divino, ma anche l'onore reso agli uomini.

Quando Dio diede i dieci comandamenti (Esodo xx.) proibì al suo popolo di adorare dèi strani; non adorabis ea, neque coles; Greco: ou proskuneseis autois, oude me latreuseis autois. Eppure le stesse parole sono usate in moltissimi luoghi, dove è evidente che non è prevista adorazione o adorazione divina, come leggiamo di Abramo, (Genesi xxvii. 7.) adoravit populum terræ, greco: prosekunese to lao tes ges; Genesi xlii.

6. dei fratelli di Giuseppe, cum adorassent eum fratres sui, greco: prosekunesan auto epi prosopon. Vedi anche 1 Re xx. 41. dove si dice che David adorasse Jonathan, cadens pronus in terram adoravit, greco: epesen epi prosopon kai prosekunesen auto tris. Vedi anche 3 Re i. 16. dove si dice che Betsabee [Bathsheba] abbia adorato il vecchio re Davide, adoravit regem, greco: prosekunese to basilei.

Anche se in questi e in molti altri luoghi si intende il culto supremo dovuto a Dio solo: Bathsabee ha preso il suo vecchio, decaduto marito morente, David, per essere Dio, o ha progettato di rendergli l'onore divino? Nulla dunque è più frivolo di tali argomenti tratti da parole simili, che hanno significati diversi.

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