Commento Cattolico di George Haydock
Deuteronomio 21:16
Odiato, o meno amato. (Haydock) --- L'eredità va al primogenito indipendentemente dalla disposizione del padre, al fine di prevenire i disordini che altrimenti si sarebbero verificati nelle famiglie, dove le diverse mogli avrebbero continuamente cercato di far preferire i rispettivi figli prima del resto. Davide, infatti, assegnò il trono a Salomone, ad esclusione di Adonia; ma questo è stato fatto per comando di Dio, 3 Re i.
17. Il regolamento di Giacobbe, in favore di Giuseppe, fu fatto prima di questa legge. I medici ebrei ci informano che un padre non può diseredare nessuno dei suoi legittimi eredi, a meno che i giudici non ratifichino la sua sentenza, mentre è in salute. Ma se è gravemente ammalato, basterà la sua dichiarazione verbale, purché nomini qualcuno che la legge non rigetta. Se infatti facesse erede un gentile, il testamento sarebbe nullo.
Il testamento deve essere fatto di giorno, per il quale si citano Ecclesiasticus xxxiii. 24. Dicono similmente che un padre può, mentre vive, dare i suoi effetti a chi vuole, e con questo mezzo diseredare i suoi figli; oppure può dare la successione a uno di loro, che poi è considerato tutore degli altri, ed è tenuto a mantenerli con il necessario fino all'anno del giubileo, quando ciascuno può reclamare la sua quota rispettiva. (Selden, Succes. c. xxiv.) Ma tutti questi regolamenti sembrano contraddire la legge. (calma)