Commento Cattolico di George Haydock
Giacomo 1:19
Sai, o sei sufficientemente istruito in queste cose. --- Che ogni uomo sia pronto ad ascoltare la parola di Dio, ma lento, o cauto nel parlare, particolarmente lento all'ira, oa quella passione avventata dell'ira, che non è mai scusabile, a meno che non sia per zelo per l'onore di Dio , e contro il peccato. (Witham) --- San Giacomo in questa epistola non mira a un discorso regolare: propone una diversità di sentenze morali, che non hanno molto collegamento tra loro.
Qui insegna ai fedeli come comportarsi nella conversazione. Raccomanda loro la modestia e la prudenza nei loro discorsi; e piuttosto amare molto l'udito che il parlare molto; e di praticare la verità, che di predicarla agli altri. "Poiché non coloro che comprendono la legge, né coloro che la predicano, sono giustificati davanti a Dio, ma gli operatori della legge saranno giustificati davanti a Dio". (Romani cap.
ii. 13.) (Calmet) --- Un uomo saggio è conosciuto dalla pochezza delle sue parole. Sapiens verbis innotescita paucis. (Regl. San Bernardo, cap. vii.) Con l'udito, il saggio diventerà più saggio. (Sen. [Seneca?] lib. ii. de Ira. cap. 28.) --- La rabbia è una breve follia. La cura migliore è lasciare che si calmi e lasciare che la nostra ragione abbia il tempo di riflettere sull'opportunità di fare ciò a cui inizialmente siamo inclini.
I primi motivi di ira sono spesso involontari, e di conseguenza non peccaminosi; ma dobbiamo stare attenti a resistere non appena li percepiamo, affinché non diventino troppo violenti e ottengano il consenso della nostra volontà. (Calmet) --- Impara da me, dice il nostro Salvatore, perché sono mite e umile di cuore. (Matteo cap. xii. 29.) Se, dice S. Francesco di Sales, pungenti e morsi dalla detrazione e dai nemici, voliamo via, ci gonfiamo e ci arrabbiamo, è un grande che né la nostra umiltà né la nostra mansuetudine sono vere e sincero, ma solo apparente e artificiale.
È meglio, dice sant'Agostino, scrivendo a Profuturus, negare l'ingresso all'ira giusta e ragionevole, che ammetterlo, sia pur così piccolo; perché, una volta ammessa, è a stento scacciata di nuovo; perché entra come un fuscello, e in un momento diventa un raggio: e se una volta può farci la notte, e il sole tramonta su di esso, cosa che l'apostolo vieta, si trasforma in un odio, dal quale abbiamo quasi nessun mezzo per liberarci; poiché si nutre di mille falsi pretesti, poiché non c'è mai stato un uomo adirato che abbia ritenuto ingiusta la sua ira. (San Francesco di Sales, Introduzione alla vita devota, p. 3. cap. viii.)