Commento Cattolico di George Haydock
Giobbe 3:1
Maledetto il suo giorno. Giobbe maledisse il giorno della sua nascita, non per augurare il male a nessuna cosa della creazione di Dio; ma solo per esprimere in maniera più forte il suo senso delle miserie umane in generale, e delle proprie calamità in particolare. (Challoner) --- Ha solo questi in vista: sebbene, sotto un'altra luce, è meglio che un uomo nasca e subisca qualsiasi miseria, che possa ottenere ricompense eterne.
(Haydock) --- Si devono fare alcune concessioni per il dolore estremo e per lo stile della poesia orientale (calma). (Haydock) --- Jeremias, (xx. 14.) Habacuc, (i. 2.) il salmista, e anche il nostro Salvatore nella sua agonia, ha fatto uso di espressioni così forti, Matteo xxvi. 39. e XXVII. 46. Alcuni eretici accusano Giobbe di impazienza e bestemmia. Il diavolo, dunque, se ne andò con vittoria; e le lodi date alla pazienza di Giobbe sono false. Potrebbe offendere con un certo grado di esagerazione. (Calma) --- Ma anche questo non è affatto chiaro. Il tempo passato non poteva essere ricordato, né subire alcun danno dalle maledizioni. (Bacino di fieno)