Commento Cattolico di George Haydock
Giovanni 14:20
In quel giorno, quando sarò risuscitato, o quando sarà venuto lo Spirito Santo, saprai che io sono nel Padre, e come e in che modo: come anche io sono in te e tu in me. Il nostro Cristo Salvatore, in più occasioni, parla di modi diversi di essere uniti, o di esserlo; in primo luogo, di essere uno nella natura e nella sostanza, e da tale unione, che conviene solo con le persone divine, che sono una in tutte le cose.
2°, le persone possono essere una, o unite nell'affetto e nell'amore, che pure, nella sua maniera più perfetta, si accorda solo con le tre divine persone; ma una similitudine e un'imitazione di questa unione d'amore si trova tra le creature, sia quando amano Dio, sia quando per amor di Dio si amano l'un l'altro: eppure queste unioni sono diverse come Dio e le sue creature. Gli Ariani e i Sociniani si impossessano di queste espressioni, e delle parole, (cap.
xvii. ver. 21.) quando Cristo prega, che i suoi discepolipuò essere uno, come lui e suo Padre sono uno, le cui parole non implicano altro che una similitudine, e un'imitazione di quell'unione di amore (con cui le tre divine Persone si amano) sebbene a distanza infinita. Se gli Ariani vecchi o nuovi esaminassero, con sincero desiderio di trovare la verità (che dovrebbero cercare in molti passi del Nuovo Testamento, nonché nel senso e nella tradizione della Chiesa, guidati dallo Spirito di Verità promesso) potrebbero certamente scoprire quanto sia diversa l'unione di natura e di sostanza dell'eterno Figlio col suo eterno Padre, e di quella unione delle tre divine Persone, quando si dice una sola, da quella unione inferiore e minore di amore e di affetto , per cui o Dio ama i suoi figli adottivi, i suoi servi fedeli, oppure si amano: scoprirebbero facilmente,coeterno e consustanziale, che non si può affatto dire di Dio e delle sue creature, né della sola unione dell'affetto, per cui le creature si amano. (Conam)