Commento Cattolico di George Haydock
Giovanni 14:28
Il Padre è maggiore di me. [3] Secondo l'esposizione comune, Cristo qui parla di sé, come fatto uomo, interpretazione che si ricava dalle circostanze del testo, essendo Cristo in quel tempo, che va a soffrire e morire, e poco dopo risorgere e salire al cielo, tutto ciò che è d'accordo con lui, come uomo, e secondo la sua natura umana. Ma gli ariani non possono trarre vantaggio da queste parole, (sebbene con diversi degli antichi Padri, dovremmo permettere che si parli di Cristo, come Figlio di Dio:) si può dire che il Padre è in qualche modo più grande del Figlio, se consideriamo l'ordine delle processioni divine, cioè che il Padre è la prima persona e non procede da nessun altro; mentre il Figlio procede dal Padre.
Se qualcuno, dice san Giovanni Crisostomo, sosterrà che il Padre è maggiore, in quanto è la causa da cui procede il Figlio, noi lo sopporteremo, e questo modo di dire: purché conceda che il Figlio non è di sostanza o natura diversa. S. Atanasio permette lo stesso, e nota che, sebbene si dica che il Padre è maggiore, tuttavia non è detto che sia migliore, né più eccellente del Figlio; perché sono la stessa cosa nella sostanza, nella natura e nelle altre perfezioni.
(Witham) --- I nemici della divinità di Cristo qui trionfano, e pensano di avere la confessione di Cristo stesso, che egli è inferiore al Padre. Ma se distinguessero le due nature di Cristo, le loro argomentazioni cadrebbero tutte a terra. Gesù Cristo, come uomo e come creatura, è inferiore al Padre suo Creatore; ma, come Dio, è, sotto ogni aspetto, uguale a lui. (San Basilio, S.
Agostino, ecc.) --- Altri, similmente, rispondono così: Seguendo l'opinione confusa del mondo, e anche degli stessi apostoli, che ancora consideravano Cristo solo un profeta e un uomo eminente in virtù e santità, era inferiore al Padre. (San Giovanni Crisostomo; Leont.; Teofilatto; Eutimio) --- E similmente il titolo di Padre, (come generalmente usiamo la parola) è maggiore, e molto più onorevole, quello di Figlio; e in questo senso Cristo è inferiore al Padre suo.
(Sant'Atanasio; S. Ilario; S. Epifanio; S. Gregorio di Nazianzo; e S. Cirillo) ---Ma questo appellativo, sebbene proprio vero, non distrugge l'uguaglianza delle persone, perché Cristo ha dichiarato, in numerosi altri luoghi, che è uguale al Padre; che è nel Padre; e che lui e il Padre sono uno. Gli apostoli avrebbero dovuto rallegrarsi che Cristo andasse dal Padre, che gli era superiore, considerandolo nella sua natura umana; perché, dunque, il Figlio manifesterebbe il suo onore e la sua gloria per essere uguale a quella del Padre, nei cieli.
Questo sarebbe stato segno di un amore puro, solido e disinteressato, che avrebbe dovuto ispirare gli apostoli, se avessero veramente amato il loro divin Maestro. (Calmet) --- I protestanti si assumono la libertà di fare solo la Bibbia, regola esclusiva della fede, ma rifiutano questo privilegio agli altri. Così Lutero insisteva perché il suo catechismo fosse insegnato e seguito. Calvino bruciò Serveto per aver spiegato la sua fede, per la sua stessa interpretazione della Bibbia, in particolare di queste parole, il Padre è più grande di me.
La Chiesa d'Inghilterra obbliga ogni sacerdote a giurare sui Trentanove Articoli e ha inflitto le pene più severe a coloro che interpretavano la Bibbia secondo i principi di Socinus; e sui cattolici, che comprendono le parole di Gesù Cristo, questo è il mio corpo: questo è il mio sangue, nel senso letterale ed evidente delle parole. Finché ogni individuo è libero di esporre la Scrittura con lo spirito privato, è una grande ingiustizia costringere qualcuno, con leggi penali, a cedere il suo giudizio a qualsiasi autorità, che non sia meno fallibile della sua.
[BIBLIOGRAFIA]
Pater major me est, greco: o pater meizon mou estin. San Giovanni Crisostomo, hom. Greco: oe. P. 443. Nov. Ed. Si quis vero dixerit majorem esse Patrem, ut filii principium, non huic contradicemus, greco: kath o aitios tou uiou, oude touto anteroumen. Vedi S. Atanasio, Orat. 1. Continua Ariano, p. 362. Ed. Ben. non dixit, Pater præstantior est me, greco: kreiton mon esti, ne quis eum alium a Patris natura, esse suspicaretur, sed major dixit, non quidem magnitudine quadam, aut tempore, sed quia ex ipso Patre gignitur, &c. Vedi S. Agostino, opuscolo. 78. pag. 699. propter forman servi, dicit, Pater major me est, &c.