IL

EPISTOLA CATTOLICA DI S. GIUDA,

L'APOSTOLO.

INTRODUZIONE.

Questa Epistola, come troviamo da Eusebio (lib. iii. Storia della Chiesa, cap. xxv.) e San Girolamo, (in Catal.) non fu ricevuta ovunque come canonica fino alla fine del quarto secolo [secolo] . È citato da Origene, hom. vii. in Giosuè [Giosuè]; di Tertulliano, lib. de cultu f\'9cminarum; di Clemente Alessandrino, lib. iii. Pedag.; di S. Atanasio, in Sinossi; di S. Gregorio Nazianzeno, Carm.

xxxiv.; di San Cirillo di Gerusalemme, Catech. 4ta.; dai consigli di Laodicea e dal terzo concilio di Cartagine; di S. Agostino, lib. ii. de Dott. Cristiana, cap. viii. Vedi Tillemont e Nat. Alessio. nella sua prefazione a questa epistola. L'epoca in cui fu scritta è incerta, solo si insinua ver. 17 che allora vivevano pochi apostoli, forse solo san Giovanni. Lo scopo era di dare a tutti i cristiani l'orrore della dottrina detestabile e delle pratiche infami dei Simoniti, dei Nicolaiti e di tali eretici, che avendo il nome di cristiani, erano diventati uno scandalo per la religione e per tutta l'umanità, come si può vedere in S. .

Ireneo e sant'Epifanio. Egli copia in un certo modo ciò che San Pietro aveva scritto nella sua terza Epistola, cap. ii. (Witham) --- San Giuda nella prima parte della sua Epistola, (ver. 1 a 16) scrive contro alcuni eretici del suo tempo, conosciuti nella storia con il nome di Gnostici, le cui opinioni stravaganti e disordini vergognosi e criminali hanno stato descritto da sant'Epifanio, sant'Ireneo e altri Padri.

Nella seconda parte sembra avere principalmente in vista quelli che sarebbero sorti negli ultimi tempi; ed esorta quei fedeli che devono vivere per vedere quei giorni, a rimanere saldi nella fede che hanno ricevuto, applicandosi alla preghiera, perseverando nella carità, e attendendo la misericordia del Signore nostro Gesù Cristo e la vita eterna, che Egli ha promesso loro. S. Giuda nel sforzarsi così, come S.

Pietro, contro la prima e l'ultima eresia, ha stabilito invincibilmente la perpetuità della Chiesa cattolica. Per quanto riguarda i dubbi di alcuni autori sull'autenticità di questa Lettera, possiamo opporre Origene, il quale dice che san Giuda scrisse una lettera, che nelle poche righe che contiene, include discorsi pieni di forza e di grazia celeste --- Greco: Ioudas egrapsen epistolen oligostichon men, pepleromenen de ton tes ouraniou charitos erromenon logon.

--- E sant'Epifanio dice, che credette che lo Spirito Santo ispirò a S. Giuda il disegno di scrivere contro gli Gnostici nella lettera che ci ha lasciato... Lo troviamo inserito negli antichi cataloghi della Sacra Scrittura, come in quello del concilio di Laodicea, can. lx; di Cartagine, canone xlvii: né vi può essere attualmente alcun ragionevole dubbio per l'ammissione nel canone della Scrittura. È ricevuto dalla Chiesa cattolica, ed è stato ricevuto fin dal quarto secolo [secolo].

Ciò che dava dubbi sull'autenticità di questa Epistola, era la citazione dell'autore di una profezia di Enoc, che sembrava essere stata tratta da un'opera spuria pubblicata sotto il nome di questo patriarca, e un fatto riguardante la morte di Mosè, non trovato in i libri canonici dell'Antico Testamento; ma l'apostolo avrebbe potuto citare la profezia di Enoc, e il fatto concernente Mosè, sulla fede di qualche antica tradizione, senza fare riferimento ad alcun libro.

Eusebio (Storia della Chiesa, lib. iii. cap. xxv.) porta testimonianza che questa Lettera, sebbene non citata frequentemente dagli antichi, fu letta pubblicamente in molte Chiese. Clemente d'Alessandria, Tertulliano e i successivi Padri l'avevano ammesso come parte della Scrittura canonica. Quindi Lutero, i centuriatori di Magdeburgo e gli anabattisti non hanno motivo di considerare dubbia questa epistola.

Le Clerc, nel suo Hist. Eccles. (an. 90.) agisce più candidamente nell'ammetterlo senza alcuno scrupolo. Quanto all'eccezione che Grozio prende da S. Giuda non assumendo la qualità di apostoli, e dal fatto che non fu universalmente accolto nei primi secoli [secoli], possiamo rispondere che S. Pietro, S. Paolo, S. Giovanni, fecero non prendano il titolo di apostoli in testa a tutte le loro lettere, e che alcune Chiese abbiano dapprima dubitato dell'autenticità di altri scritti, che poi sono stati universalmente riconosciuti come autentici e canonici.

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