Commento Cattolico di George Haydock
Matteo 15:26-27
E lanciarlo ai cani; cioè ai Gentili, talvolta così chiamati dagli Ebrei. (Witham) --- La parola diminutiva greca: Kunarios, o cucciolo, è usata in entrambi questi versi nella Settanta. Nostro Signore incrocia i desideri della Cananea, non perché intendesse rifiutarla, ma per portare alla luce il tesoro nascosto e segreto della sua virtù. Ammiriamo non solo la grandezza della sua fede, ma anche la profondità della sua umiltà; perché quando il nostro Salvatore chiamava figli i Giudei, lungi dall'essere invidioso o lodare un altro, prontamente risponde, e dà loro il titolo di signori; e quando Cristo l'ha paragonata a un cane, lei subito riconosce la meschinità della sua condizione.
(San Giovanni Crisostomo, hom. liii.) Dapprima rifiutò di ascoltare la sua richiesta, dice lo stesso santo, di istruirci con quale fede, umiltà e perseveranza dobbiamo pregare. Per rendere i suoi servi più sensibili alla sua misericordia, e più desiderosi di ottenerla, sembra spesso non badare alle loro preghiere, finché non le abbia esercitate nelle virtù dell'umiltà e della pazienza. Chiedi e ti sarà dato; bussate e vi sarà aperto. (Fienile)