Commento Cattolico di George Haydock
Matteo 2:11
Ed entrare in casa. Alcuni Padri nelle loro omelie, rappresentano i magi che adorano Gesù nella stalla e nella mangiatoia. altri ancora, con san Giovanni Crisostomo, notano che prima del loro arrivo Gesù potrebbe essere trasferito in qualche casetta di Betlemme. --- Prostrandosi, o cadendo, lo adorarono, non solo con un culto civile, ma illuminati dall'ispirazione divina, lo adorarono e lo adorarono come loro Salvatore e loro Dio.
--- Oro, incenso e mirra. [2] Diversi degli antichi Padri notano il significato mistico di queste offerte; che per oro si intendeva il tributo che gli pagavano, come al loro re; per incenso, che era Dio; e dalla mirra, (con la quale si imbalsamavano i cadaveri) che ora era diventato anche un uomo mortale. Vedi Sant'Ambrogio lib. 2. in Luc. cap. ii.; S.
Gregorio ecc. (Witham) --- La Chiesa canta, "hodie stella Magos duxit ad præsepium", ma non è probabile che la beata Vergine rimanga così a lungo nella stalla aperta, e tanto meno, perché la moltitudine, che ha impedito a Giuseppe di trovando alloggio o tra i suoi parenti o nelle roulotte pubbliche, era tornato alle proprie case. (Estius) --- Lo adoravano. Perciò anche nell'Eucaristia Cristo va adorato.
Perché non ha importanza sotto quale aspetto si compiace di darsi a noi, sia quello di un uomo perfetto, di un fanciullo muto come qui, sia sotto l'aspetto di pane e vino, purché sia evidente che è lì; poiché in qualunque modo o luogo appaia, è vero Dio, e solo per questo deve essere adorato. Frivola è l'obiezione di alcuni settaristi, che Cristo non si dona a noi nella beata eucaristia per essere adorato, ma per essere mangiato.
Perché Cristo non era a Betlemme, né discese dal cielo per essere adorato: ce lo dice nel cap. di Matteo, ver. 28, che il Figlio dell'uomo non venne per essere servito, ma per servire; eppure fu adorato sulla terra, anche mentre era nel suo stato mortale, dai magi, dai suoi discepoli, dal cieco che fu guarito dalla sua cecità, ecc. &C. "Imitiamo i magi. Tu lo vedi non ora nel presepe, ma sull'altare; non una donna che lo tiene, ma il sacerdote presente, e lo Spirito Santo ha effuso abbondantemente sul sacrificio". (San Giovanni Crisostomo, hom. xxiv. in 1 Cor. Hom. vii. de Sancto Philog.)
[BIBLIOGRAFIA]
Aurum, ecc. Pulcherrime, dice San Girolamo in questo luogo, Juvencus Munerum Sacramenta comprehendit, Così, Aurum, Myrrham, Regique, Hominique, Deoque,
Dona Ferunt. Vedi Sant'Ambrogio in Luc. lib. ii. cap. ii. San Gregorio hom. X. in Evang. &C.