Commento Cattolico di George Haydock
Numeri 19:2
Osservanza. Ebraico, "cerimonia". Settanta, "distinzione, ( diastole, S. Agostino, q. 33,) o ordinanza". (Calma) --- Vittima. Ebraico, "l'ordinanza della legge". (Du Hamel) --- Una mucca rossa, ecc. Questa vacca rossa, offerta in sacrificio per il peccato, e consumata col fuoco fuori dell'accampamento, con le cui ceneri, mescolate all'acqua, dovevano essere espiati e purificati gli immondi; era una figura della passione di Cristo, per il cui sangue prezioso, applicato alle nostre anime nei santi sacramenti, siamo mondati dai nostri peccati.
(Challoner) --- Età, tre anni. Alcuni traducono "interamente rosso". Suppongono, che questi regolamenti siano in contrasto con i costumi degli egiziani, che non sacrificavano mai la vacca, considerandola sacra a Iside o alla luna. Spencer (Rit. ii. 15) aggiunge, che il colore rosso era anticamente nella massima stima; e questa vittima rappresentava la morte di Cristo, che espiò le nostre contaminazioni.
Gli Egiziani immolate tori di colore rosso, in odio a Tifone, e per placare quel dio pericoloso, che dipingevano perfettamente rosso. Plut.[Plutarco?] (Iside) osserva, che odiano tutti gli animali di quel colore; ei copti fecero precipitare un asino rosso in un precipizio. Gli antichi re d'Egitto sacrificavano uomini rossi sulla tomba di Osiride o Difone; (Diodoro, Bib. 1,) e Manetone ci assicura che sparsero le loro ceneri al vento.
Se questa usanza prevaleva ai tempi di Mosè, non c'è da meravigliarsi che egli insegni agli Ebrei ad avere così poco timore di Tifone, da scegliere addirittura di preferire una vacca rossa, per purificarsi. --- Giogo. Tali vittime erano generalmente scelte dai romani, dai greci e dagli egiziani, come più delicate e rispettose. Intacta totidem cervice juvencus. (Georg. iv.; Bochart, anim. 2. 33.) San Girolamo (ep.
27), dice, che una vacca rossa veniva sacrificata ogni anno, come in realtà sarebbe necessaria per tutto il popolo, sebbene i Rabbini pretendano che solo sette, o al massimo dieci, siano stati trattati in questo modo, da Mosè fino alla distruzione del tempio di Tito. (Drusio)