Per chi ha preconosciuto, ha anche predestinato ad essere reso conforme all'immagine del Figlio suo, nel soffrire con Cristo, nel seguire la sua dottrina, nell'imitare la sua vita. Questa prescienza di Dio, secondo sant'Agostino,[6] non è solo una previsione di ciò che gli uomini faranno con l'aiuto e le grazie dell'ordinaria provvidenza di Dio, tanto meno una previsione di ciò che faranno con la propria forza naturale, come gli eretici pelagiani pretendevano: ma è una prescienza che include un atto della volontà divina, e del suo amore verso i suoi servi eletti; (come sapere nelle Scritture, quando applicato a Dio, è molte volte lo stesso che approvare e amare) Dio dunque ha previsto o predestinato, o decretato che questi eleggessero, con l'aiuto delle sue grazie speciali, e per la co- operazione del loro libero arbitrio, dovrebbe essereconforme all'immagine di suo Figlio, affinché così suo Figlio, anche come uomo, possa essere il primogenito, il capo e il capo di tutti quelli che saranno salvati.

(Witham) --- Dio ha preordinato che tutti i suoi eletti siano conformi all'immagine di suo Figlio. Non dobbiamo qui offrirci di immergerci nei segreti dell'eterna elezione di Dio: solo credere fermamente che tutto il nostro bene, nel tempo e nell'eternità, scaturisce originariamente dalla libera bontà di Dio; e tutto il nostro male dal libero arbitrio dell'uomo. (Sfidante)

[BIBLIOGRAFIA]

Sant'Agostino, de dono persev. cap. xviii. prædestinatione Deus ea præscivit, quæ fuerat ipse facturus. E ancora, cap. xiv. Prædestinatio est præscientia et præparatio beneficiorum, quibus certissime liberantur quicunque liberantur. Vedi Bellar. e Petau, secondo il parere di sant'Agostino. Ma in queste brevi note non tocco mai nulla che riguardi le opinioni nelle scuole cattoliche; il mio progetto non è altro che un'esposizione letterale del testo.

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