Commento Cattolico di George Haydock
Romani 9:18
E chi vuole, lo indurisce. [3] Cioè permette di essere indurito dalla propria malizia, come più volte è detto nell'Esodo, che il Faraone indurì il suo cuore. Si dice che Dio, dice sant'Agostino, indurisce i cuori degli uomini, non provocando la loro malizia, ma non dando loro il dono gratuito della sua grazia, per cui essi si induriscono per la loro stessa volontà perversa. (Witham) --- Non essendo la causa o l'autore del suo peccato, ma trattenendo la sua grazia, e così lasciandolo nel suo peccato, in punizione dei suoi demeriti passati. (Sfidante)
[BIBLIOGRAFIA]
Et quem vult indurat. &C. Sant'Agostino, lib. de Gra. & Lib. Arb. cap. 23. Deus induravit cor Pharaonis, & ipse Pharao per Liberum Arbitrium. Quærimus meritum obdurationis & invenimus: merito namque peccati, universa massa damnata est: nec obdurat Deus impertiendo malitiam, sed non impertiendo misericordiam:....quærimus autem meritum misericordiæ, nec invenimus: quia nullum est, ne gratia evacuetur, si non gratis donetur , sed meritis redditur. Obduratio Dei est, nolle miserere, ecc. Il faraone, dice san Giovanni Crisostomo, era un vaso d'ira, ma il suo proveniva da se stesso; Greco: kai par eautou.