SALMO I. (BEATUS VIR.)

La felicità dei giusti: e lo stato malvagio dei malvagi.

Teodoreto osserva che questo salmo "non ha titolo in ebraico"; e alcuni lo hanno attribuito a Esdras, quando raccolse i salmi in un unico libro. Ma la Settanta Complutense recita: "Un salmo di Davide"; "senza titolo tra gli ebrei". I Padri lo attribuiscono a Davide, e suppongono che parli particolarmente di Giuseppe d'Arimatea, o di Gesù Cristo; sebbene gli ebrei riferiscano questo alto encomio a Giosia.

Geremia (XVII. 7.) ha imitato questo salmo, che può essere considerato come una prefazione a tutto il resto, e un compendio di tutto il dovere dell'uomo. (Calma) --- Beato. Anche in ebraico, Molteplici sono (Haydock) "le benedizioni" (Pagnin) sia per il tempo (Haydock) che per l'eternità. (Worthington) --- Empi, a cui non importa la religione, o una falsa. (Haydock) --- Ebraico, "incostante". --- Peccatori, che sono ancora più ostinati.

(Calma) --- Pestilenza. Ebrei, "schernitori", che sono il tipo più pericoloso di persone, che deridono audacemente ogni religione e sostengono l'ateismo. C'è una bella gradazione qui osservata, che mostra le conseguenze fatali della compagnia malvagia. Se il virtuoso si associa a uno anche dei meno contagiosi, subito l'infezione lo coglie, e presto è introdotto tra i più dissoluti, dove si ferma con poco rimorso, finché alla fine si gloria persino della sua vergogna e diventa un campione di empietà, 1 Corinzi xv.

33. (Haydock) --- Questi tre tipi di persone malvagie possono designare pagani, ebrei ed eretici. (Clemente d'Alessandria, Strom. ii.; San Girolamo) (Calmato) --- È sulla via del cielo, chi non ha acconsentito a cattive suggestioni, né è rimasto nel peccato, così da morire impenitente. (Worthington)

Virtus est vitium fugere, et sapientia prima. (Orazio i. ep. 1.)

--- La suggestione, il diletto e il consenso al peccato, sono qui respinti, così come ogni offesa a Dio, a noi stessi o al nostro prossimo. (Tramoggia.)

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità